lunedì 16 dicembre 2013

Toop toop

Toop toop è un brano dei Cassius estratto dall'album 15 again, del 2006. E' stato utilizzato anche da Paolo Sorrentino nel suo straordinario film Il Divo.


martedì 5 novembre 2013

Topo di biblioteca

Lettore accanito, assiduo frequentatore di biblioteche, erudito che passa il suo tempo in mezzo ai libri a studiare e divorare volumi, come un topo chiuso in una biblioteca a rosicchiare pagine.
In inglese si dice "bookworm" (libro+verme).
Firmino, protagonista del libro dello scrittore Sam Savage "Firmino", è un vero topo mangiatore e lettore di libri!

martedì 15 ottobre 2013

El Topo

El Topo è un film del 1971 di Alejandro Jodorowsky, incentrato sulla figura dell'omonimo pistolero (in spagnolo però El Topo significa la talpa). Un western surreale e pregno di esoterismo, nel pieno stile "cult" dell'autore in questione, peraltro anche scrittore, fumettista, attore e psicomago. 


giovedì 5 settembre 2013

Trappola per topi


The Mouse Trap è una commedia di genere poliziesco di Agatha Christie scritta nel 1952 che vanta uno straordinario primato: a grande richiesta del pubblico viene replicata ogni giorno dal 10 ottobre 1952 prima al teatro Ambassador, poi trasferitosi al St. Martin’s Theatre in West Street. 
L’autrice una volta disse: "E' il tipo di commedia alla quale si può  portare chiunque... non è proprio un dramma, non è proprio uno spettacolo dell'orrore, non è proprio una commedia brillante, ma ha qualcosa di tutt'e tre e così accontenta la gente dai gusti più disparati".

venerdì 26 luglio 2013

Trap

Il Trap è un genere musicale che si è originato a cavallo della metà degli Anni 2000 nel sud degli Stati Uniti incrociando elementi della musica elettronica e dell'hip hop, in particolare dell'hip hop tipico di quella parte d'America, che già si definiva come Crunk, per poi prendere forma negli anni successivi in tutti gli Stati Uniti e l'Inghilterra.

Il trap si caratterizza per l'utilizzo massiccio della drum machine Roland 808 o di macchine ad essa affini e presenta una struttura ritmica aggressiva, sincopata, per lo più cadenzata dalla caduta del rullante sulla terza battuta (elemento in comune con la musica dubstep) e un suono aggressivo composto da basso profondo tipicamente dub, tastiere e spesso anche da parti vocali, che però solitamente hanno una funzione di mero accompagnamento sonoro e sono interessate da pitch.

giovedì 11 luglio 2013

Thomas Strunz

Thomas Strunz, nato nel 1968, è un ex calciatore e dirigente sportivo tedesco.
Centrocampista difensivo, Strunz ha cominciato la sua carriera nelle giovanili del MSV Duisburg, la squadra della sua città. Nel 1989 è stato acquistato dal Bayern Monaco, dove ha giocato senza regolarità fino alla stagione 1991-1992; al termine di tale annata è stato ceduto in prestito al VfB Stuttgart ed è rimasto a Stoccarda fino al 1995, giocando sempre da titolare.
Dalla stagione 1995-1996 sino a quella 2000-2001 è tornato a vestire la casacca del Bayern.
Ha terminato l'attività di calciatore nell'estate del 2001, continuando tuttavia a lavorare nel mondo del calcio come dirigente.
Attivo anche con la Nazionale tedesca, Strunz fu convocato dal 1990 al 1999, trionfando agli Europei del 1996.

Strunz deve la sua fama in Italia ad una conferenza stampa del 1998. In quell'occasione, Giovanni Trapattoni, allora allenatore del Bayern Monaco fece una sfuriata nei confronti di alcuni dei suoi giocatori, tra i quali lo stesso Strunz. L'assonanza col termine volgare italiano ha attribuito a quella conferenza stampa un forte connotato comico, rendendola particolarmente famosa sia in Italia che in Germania.

martedì 25 giugno 2013

Strontium 90

Gli Strontium 90 furono un gruppo musicale formato da Mike Howlett (già nei Gong), Andy Summers, Gordon Sumner e Stewart Copeland, ovvero il trio che nel 1977, con Henry Padovani, diede vita ai primi Police. All'epoca Sting realizzò tra gli altri brani un demo di Every little thing she does is magic, pubblicato poi nell'album Ghost in the machine del 1981.


lunedì 17 giugno 2013

Iodio

Lo iodio (o, in forma arcaica, jodio) è l'elemento chimico di numero atomico 53.  Il suo simbolo è I.
Il nome deriva dal greco antico ἰοειδής (ioeidēs), che significa viola o lilla, a causa del colore dei vapori dell'elemento.
È un elemento che, in tracce, è coinvolto nel metabolismo di molti esseri viventi, compreso l'uomo. Chimicamente, lo iodio è il meno reattivo ed il meno elettronegativo degli alogeni. Viene principalmente impiegato in medicina, in fotografia e nella produzione di pigmenti.

Lo iodio è un solido lucente nero-bluastro che a temperature non elevate sublima in un gas violetto dall'odore irritante. Questo alogeno forma composti con numerosi elementi, ma è meno reattivo degli altri elementi della sua classe e mostra qualche proprietà semi-metallica. Lo iodio si scioglie facilmente nel cloroformio, nel tetracloruro di carbonio, nel solfuro di carbonio ed in generale nei solventi organici formando soluzioni intensamente colorate in violetto. È poco solubile in acqua; con soluzioni acquose di amido (la cosiddetta salda d'amido) produce una colorazione blu intensa, usata come indicatore nelle titolazioni di ossido-riduzione.

Lo iodio, seppur in minime quantità, riveste un ruolo biologico essenziale negli esseri viventi. Gli ormoni prodotti dalla ghiandola tiroide, la tiroxina e la triiodotironina, contengono iodio.

giovedì 6 giugno 2013

L'odio - Mathieu Kassovitz



L'odio (La Haine) è un film in bianco e nero del 1995 scritto e diretto da Mathieu Kassovitz, vincitore del premio per la miglior regia al 48º Festival di Cannes.

Il film prende spunto dal fatto reale dell'uccisione di un ragazzo delle banlieue parigine da parte della polizia.

Nella versione originale francese, i dialoghi del film sono in verlan, un tipico gergo parigino, che consiste nell'inversione delle sillabe di una parola per crearne una nuova

Il film fu un successo commerciale e provocò grandi polemiche in Francia per il suo punto di vista sulla violenza urbana e sulla polizia. L'allora primo ministro, Alain Juppé, organizzò una proiezione speciale del film chiedendo ai membri del suo dipartimento di partecipare.

Gli agenti di polizia presenti voltarono le spalle alla proiezione in segno di protesta contro il ritratto della brutalità della polizia rappresentato dal film.

mercoledì 5 giugno 2013

L'amore

Dalla prima Lettera ai Corinti di San Paolo:

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l'amore, non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi l'amore, niente mi gioverebbe.


L'amore è paziente, è benigno l'amore; non è invidioso l'amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 


L'amore non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 


Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.

Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e l'amore; ma di tutte più grande è l'amore.

venerdì 31 maggio 2013

Il Profeta - Kahlil Gibran

Dopo alcuni anni trascorsi in terra straniera, Almustafa (ovvero l'eletto di Dio), sente che è giunto il momento di fare ritorno all'isola nativa. In procinto di salpare egli affida al popolo della città di Orphalese un prezioso testamento spirituale: una serie di riposte intorno ai grandi temi della vita e della morte, dell'amore e della fede, del bene e del male.

Pubblicato a New York nel 1923, "Il Profeta" viene subito accolto con grande favore di pubblico soprattutto presso i giovani, i quali vedono in Gibran un maestro di saggezza. A distanza di tanti anni l'interesse è rimasto immutato: silloge che abbraccia i problemi fondamentali dell'esistenza, il capolavoro del poeta libanese è anche libro di notevole fascino.

Il clima sospeso e rarefatto, il ritmo incantatorio di una scrittura lirica di presa immediata, incisiva e visionaria, l'incontro tra due opposte culture, l'orientale e l'occidentale, sono la cifra di uno stile inconfondibile.



Khalil Gibran



Brano tratto dall'opera

l' Amore
 
[...] Allora Almitra disse:  Parlaci dell'Amore.
Ed egli sollevò il capo e guardò il popolo, e una gran pace discese  su di loro.
 E a voce alta disse:
Quando l'amore vi fa cenno, seguitelo,
Benché le sue strade siano aspre e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
Benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.
E quando vi parla, credetegli,
Anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni come il vento del nord lascia spoglio il giardino.
Perché come l'amore v'incorona così vi crocifigge.
 E come per voi è maturazione, così è anche potatura.
E come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al sole,
Così discenderà alle vostre radici che scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra.
Come fastelli di grano, vi raccoglierà.
Vi batterà per denudarvi.
Vi passerà al crivello per liberarvi dalla pula.
Vi macinerà fino a farvi farina.
Vi impasterà fino a rendervi plasmabili.
E poi vi assegnerà al suo fuoco sacro, perché possiate diventare il pane sacro nei sacri conviti di Dio.
Tutto questo farà in voi l'amore, affinché conosciate i segreti del cuore, 
 e in quella conoscenza diventiate un frammento del cuore  della Vita.
Ma se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell'amore ed il piacere dell'amore,
Allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso, e piangere, ma non tutto il vostro pianto.
. . . . .
L'amore non dà nulla all'infuori di sé, né prende nulla se non da se stesso.
L'amore non possiede né vuol essere posseduto,
Perché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire: "Dio è nel mio cuore" ma, semmai, "sono nel cuore di Dio".
E non crediate di guidare il corso dell'amore,
 poiché l'amore, se vi trova degni, guiderà lui il vostro corso.
L'amore non desidera che il proprio compimento.
Ma se amate e quindi avete desideri, i vostri desideri siano questi:
Sciogliersi e farsi simili a un ruscello che scorra e canti alla notte la sua melodia.
Conoscere il martirio della troppa tenerezza.
Esser feriti dal vostro proprio intendere l'amore,
E sanguinare di buon grado, gioiosamente.
Svegliarsi all'alba con un cuore alato e dire grazie a un nuovo giorno d'amore;
Riposare nell'ora meridiana e meditare sull'estasi amorosa;
Tornare a casa con gratitudine la sera;
E addormentarsi con una preghiera per chi amate nel cuore, e un canto di lode sulle labbra.
Allora Almitra parlò di nuovo e disse:
 Che cosa puoi dirci del Matrimonio, maestro?...


Il Profeta - testo on-line in edizione italiana

sabato 25 maggio 2013

The Prophet's Song

"The Prophet's Song" è una canzone dei Queen, scritta da Brian May e inclusa nell'album del 1975 "A Night at the Opera".


Se si eccetua la hidden track di "Made in Heaven" del 1995 è il brano più lungo in assoluto composto dal gruppo: la sua durata è infatti di oltre otto minuti.

La canzone è stata eseguita dalla band in alcuni concerti dal vivo, ma mai in versione integrale.

La canzone inizia con il soffiare dei venti: l'effetto è stato ottenuto in studio mettendo un microfono davanti al condizionatore d'aria della sala di registrazione. Come in molte canzoni del gruppo, la voce di Freddie Mercury è stata reincisa numerose volte, utilizzando le tecniche di overdubbing che costituiscono una peculiarità espressiva ed indispensabile nella complessa architettura musicale dei Queen.

mercoledì 22 maggio 2013

Samuele




Samuele   è un personaggio della Bibbia ebraica e dell'Antico Testamento cristiano. La sua storia è raccontata nel primo dei libri di Samuele, che vengono tradizionalmente a lui attribuiti.

Nella Bibbia viene presentato sia come profeta e sia come giudice in senso biblico.

Il nome Samuele significa: "il suo nome è Dio", o "il nome di Dio", ma in aramaico Smenù-El significa "il Signore ha ascoltato".

Samuele apparteneva alla tribù di Efraim. Nel primo dei libri di Samuele si racconta che sua madre, Anna, era sterile. La donna si recò allora presso il santuario di Silo per pregare il Signore. Ne ottenne miracolosamente un figlio che chiamò Samuele e che consacrò al Signore, con voto di nazireato, lasciandolo vivere presso l'anziano sacerdote Eli nel Tabernacolo (ebr Mishkan: cfr Pentateuco e Shekhinah) di Silo (cfr. 1 Samuele 1-2).

Ancora giovincello Samuele ricevé la vocazione a diventare giudice e profeta in mezzo al popolo ebraico (cfr. 1 Samuele 3).

In seguito stabilì come giudici d'Israele i due figli (Abia e il fratello minore di Gioele), che esercitarono l'incarico a Bersabea.

Fu lui a scegliere il primo re per il popolo ebraico (Saul) ed il suo successore (Davide) giocando così un ruolo di primo piano nella nascita della monarchia in Israele.

venerdì 17 maggio 2013

*

Il carattere ASCII corrispondente al valore decimale 42 è * (asterisco).

domenica 12 maggio 2013

La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto

"La risposta alla domanda fondamentale su: la vita, l'universo e tutto quanto" è un concetto preso dalla serie di romanzi di fantascienza di Douglas Adams "Guida galattica per gli autostoppisti". In questi romanzi, per cercare la risposta, viene costruito un supercomputer chiamato Pensiero Profondo che, dopo una lunghissima elaborazione, fornisce come risultato 42.

Un gruppo di scienziati, i cui componenti sono in realtà la proiezione pandimensionale di una razza di esseri super-intelligenti esistenti su un piano dimensionale superiore, costruisce Pensiero Profondo, il secondo più grande computer di tutti i tempi e di tutti gli spazi, per ottenere la risposta alla Domanda Fondamentale sulla Vita, sull'Universo e Tutto quanto (in lingua inglese The Ultimate Question of Life, the Universe and Everything). Dopo sette milioni e mezzo di anni il computer fornisce la risposta: "42".

"Quarantadue!" urlò Loonquawl. "Questo è tutto ciò che sai dire dopo un lavoro di sette milioni e mezzo di anni?"
"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda."


Il 3 novembre 1993, a più di dieci anni dalla pubblicazione della Guida, Adams diede la seguente risposta, riguardo alla scelta del numero quarantadue, sul newsgroup alt.fan.douglas-adams:
« La risposta è molto semplice. Era uno scherzo. Doveva essere un numero, un normale, piccolo numero, e io scelsi quello. Rappresentazioni binarie, calcoli in base tredici, monaci tibetani sono solo una completa sciocchezza. Mi sedetti alla scrivania, fissai il giardino e pensai '42 funzionerà'. Lo scrissi a macchina. Fine della storia.»

lunedì 6 maggio 2013

Vogon


I Vogon sono una specie aliena presente nella serie di romanzi di fantascienza Guida galattica per gli autostoppisti, nata nel 1978, dello scrittore britannico Douglas Adams, nonché nella miniserie televisiva del 1981 e del film del 2005 a tali romanzi ispirate.



I Vogon sono descritti come rozzi, ottusi, antipatici, facili ad arrabbiarsi e del tutto incapaci di relazionarsi con altre specie senza reciproco disprezzo, e più sgradevoli di un incidente stradale; la loro specie è sopravvissuta solo grazie alla loro ostinazione (adattando il loro fegato dispeptico a cervello) giacché l'evoluzione, «disgustata» dalla comparsa del primo esponente di tale specie su Vogsphere (il loro pianeta natale), non le ha permesso di evolvere ulteriormente.

« I Vogon sono una delle razze più sgradevoli della galassia; non sono cattivi ma insensibili burocrati zelanti con un pessimo carattere, sì. Non alzerebbero un dito per salvare la propria nonna dalla vorace bestia Bugblatteral di Traal senza un ordine in triplice copia spedito, ricevuto, verificato, smarrito, ritrovato, soggetto a inchiesta ufficiale, smarrito di nuovo ed infine sepolto nella torba per tre mesi e riciclato come cubetti accendifuoco »
(La descrizione dei Vogon fornita dalla guida galattica nel film Guida galattica per autostoppisti del 2005.)





La loro poesia è al terzo posto tra quelle peggiori dell'universo e il suo ascolto può provocare gravi danni fisici e mentali giacché i Vogon la usano come strumento di tortura applicando al corpo dei malcapitati dispositivi elettronici atti a «dare risalto maggiore all'esperienza poetica». Nel primo romanzo della serie la sua origine è spiegata come un fallimentare tentativo dei Vogon di avvicinarsi al livello culturale delle altre specie senzienti.

La maggior parte dei Vogon è impiegata negli uffici della burocrazia galattica e nella Flotta costruzioni Vogon, un lavoro che permette loro di vivere una vita socialmente accettabile pur seminando distruzione nell'universo. Il lettore infatti, nelle prime pagine della Guida galattica, incontra i Vogon allorché essi si apprestano a distruggere la Terra per permettere il passaggio di una superstrada iperspaziale, salvo che l'operazione si rivererà inutile in quanto il progetto è stato nel frattempo abortito, ma la comunicazione non è loro giunta per via della burocrazia imperante pure nel resto dell'universo.

Il comandante della flotta è il «prostetnico» Vogon Jeltz, autore di un famoso poema, citato in uno dei libri della serie. Durante le discussioni, il loro motto preferito è «Resistere è inutile!», a cui si richiama quello analogo, che gli autori di Star Trek: The Next Generation (1987) hanno attribuito ai Borg («La resistenza è inutile»).

Radiohead, "Paranoid Android"

"Paranoid Android" è una canzone dei Radiohead, primo singolo estratto dal loro terzo album "OK Computer" del 1997.


Il titolo della canzone si riferisce al personaggio di Marvin, l'androide paranoico della serie "Guida galattica per gli autostoppisti", dello scrittore inglese Douglas Adams.
Il bassista dei Radiohead Colin Greenwood ha dichiarato a proposito del singolo: "in 'Paranoid Android', il sound verso cui ci siamo indirizzati era costituito dall'idea di un incontro fra Dj Shadow e i Beatles». Anche Thom Yorke la paragonò ad un lavoro dei Beatles, dichiarando che "iniziò che erano tre canzoni separate e non sapevamo che farne. Poi pensammo a 'Happiness Is a Warm Gun' - che erano tre piccole canzoni che John Lennon mise assieme - e dicemmo 'Perché non ci proviamo?'".

La band continua a suonarla dal vivo quasi ogni concerto, di solito verso la fine della scaletta, e molti la considerano fra le canzoni migliori della band.
È alla posizione 256 nella lista delle 500 migliori canzoni secondo la rivista Rolling Stone, leggermente più in alto di Fake Plastic Trees, altro pezzo della band inglese in classifica.
Nell'ottobre del 2006 la rivista Q Magazine ha classificato Paranoid Android al 10º posto fra le 100 migliori canzoni di tutti i tempi.

Paranoid Park

-Non so se sono pronto per Paranoid Park-
-Nessuno e' mai pronto per Paranoid Park!-

Paranoid Park è un film del 2007 diretto da Gus Van Sant, tratto dall'omonimo romanzo di Blake Nelson.




Presentato il 21 maggio 2007 in concorso al Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio speciale del 60º anniversario, è uscito nelle sale italiane il 7 dicembre dello stesso anno.

È stato eletto miglior film del 2007 dai critici della prestigiosa rivista francese Cahiers du cinéma, e secondo miglior film dell'anno dai lettori della stessa rivista.

 Trailer


martedì 30 aprile 2013

South Park

"South Park" è una serie televisiva satirica statunitense a cartoni animati. Creata e doppiata da Matt Stone e Trey Parker, viene distribuita e trasmessa negli Stati Uniti da Comedy Central. Trasmessa per la prima volta nel 1997, la serie è giunta alla sua sedicesima stagione.

"South Park" narra le avventure di Stan, Kyle, Eric e Kenny, quattro ragazzi che frequentano la scuola elementare (inizialmente la terza classe e, a partire dalla quarta stagione, la quarta) e vivono nella piccola città di South Park, sulle Montagne Rocciose, in Colorado. In principio il cartone era realizzato utilizzando la tecnica della stop motion cutout animation: i fotogrammi venivano realizzati incollando direttamente sullo sfondo pezzi di carta complessivamente alti 10 cm circa per i personaggi non adulti e 12 cm per quelli adulti. Successivamente questa tecnica è stata rimpiazzata dall'animazione al computer.

"South Park", attraverso la satira, tratta temi di politica e attualità statunitensi e cerca di sfatare i tabù e le demonizzazioni della società, spesso usando la parodia e la commedia nera. Negli Stati Uniti la serie animata è stata aspramente criticata da gruppi religiosi che la giudicano moralmente offensiva e anti-statunitense. Anche in Italia la serie ha ricevuto un trattamento simile (soprattutto da parte del Moige), che costrinse l'emittente Italia 1 prima a "censurare" il cartone attraverso un doppiaggio non letterale e, in seguito all'aumentare delle critiche, a censurare totalmente alcuni episodi fino alla soppressione totale del cartone alla fine della quarta stagione.
Successivamente Comedy Central italiana (via satellite) e MTV Italia hanno cominciato a trasmettere senza censura il cartone dalla quinta stagione, ridoppiando anche le quattro stagioni precedenti.

lunedì 15 aprile 2013

USA 1912


Gli Stati Uniti d'America (denominazione ufficiale in lingua inglese: "United States of America"; abbreviazioni diffuse nel linguaggio comune: "Stati Uniti", "USA", "U.S.A.", "States"; sineddoche diffusa nel linguaggio comune: "America") sono una repubblica federale con sistema rappresentativo dell'America settentrionale composta da 50 stati e un distretto federale (Washington, D.C.)



mercoledì 10 aprile 2013

Unione Sportiva Alessandria 1912

L'Unione Sportiva Alessandria 1912 è la principale società calcistica di Alessandria, capoluogo dell'omonima provincia piemontese.
La sua fondazione si fa risalire tradizionalmente al 1912, tuttavia essa è da collegare all'attività della preesistente sezione calcistica della società Forza e Coraggio, d'incerta datazione. Nel 1928 l'Alessandria sfiorò la conquista dello scudetto. 
La squadra disputò 13 stagioni in Serie A tra il 1929 e il 1960 e 20 in Serie B (l'ultima nel 1975); raggiunse inoltre una finale di Coppa Italia, nel 1936. Oltre alle vittorie di un campionato di Serie B, uno di Serie C e uno di Serie C2, conta nel suo palmares una Coppa Italia di Serie C, vinta nel 1973, e una Coppa CONI, conquistata nel 1927.
Il periodo di maggior lustro per la squadra si fa risalire ai decenni del primo dopoguerra e della cosiddetta «scuola alessandrina» che, dando continuità ai dettami importati nei primi anni dieci dell'allenatore inglese George Arthur Smith, prevedeva metodi di allenamento e tattiche di gioco inediti per il calcio italiano. In quegli anni, con Pro Vercelli, Novara e Casale, l'Alessandria andò a formare il «quadrilatero piemontese», fucina di grandi campioni e di importanti vittorie.
Tra i più celebri giocatori che hanno indossato la maglia grigia del sodalizio piemontese sono ricordati il Pallone d'oro 1969 Gianni Rivera e i campioni del mondo Bertolini, Borel, Ferrari e Rava, oltre a Carlo Carcano e Adolfo Baloncieri.
Negli ultimi decenni l'Alessandria ha vissuto periodi assai turbolenti per ricorrenti problemi di natura economica, che hanno condizionato i tentativi di ritorno in auge messi in atto da varie dirigenze e che l'hanno portata, nel 2003, al fallimento. Rinata e risalita fino alla Lega Pro Prima Divisione, milita attualmente in Seconda Divisione come conseguenza di giudizi sportivi dovuti al coinvolgimento diretto di ex vertici societari nella vicenda denominata "Scommessopoli".

mercoledì 3 aprile 2013

Il galletto di Alessandria

l galletto di Casale Monferrato nel 1215 si trasferisce ad Alessandria e poi ad alcuni tifosi dell'Alessandria Calcio.




Il seguente stralcio di storia alessandrina e casalese è tratto da Storia degli Alessandrini (1965) di Fausto Bima (Alessandria 1912 - Genova 1981), storico, pubblicista, uomo politico, amministratore di grandi aziende nazionali.


 Nel fondo della storia di Alessandria del secolo XIII vi è il permanente dissidio antagonistico con i marchesi di Monferrato. Limitiamoci a ricordare due episodi salienti. Nel 1215 gli Alessandrini collegati con il conte Tomaso di Savoia, i Milanesi, i Vercellesi e i Tortonesi devastano e mettono a sacco Casale e oltre rubare i corpi dei Santi Evasio, Natale e Proietto, che restituiranno in occasione di uno degli infiniti accordi stipulati con l'animo di violarli, si impossessano di un galletto e di un angelo di ottone che erano sulle torri di quella cattedrale e che fissano sulle guglie del vecchio duomo alessandrino, dove vi rimangono fino al suo abbattimento avvenuto sotto il governo napoleonico. Di come sia finito l'angelo non si sa nulla. Ed è probabile che sia andato ad adornare la casa di qualche amante delle memorie del passato, facendo una fine migliore delle catene tolte dagli alessandrini nel 1282 al ponte dei pavesi che, poste nella cappella di Santa Croce in duomo, secondo quanto racconta lo Schiavina, vennero da un sacrestano ai suoi tempi adoperate per attrezzare il camino della cucina. Il galletto, recuperato, è ancora oggi sulla basilica di ferro e lamiera che sovrasta l'orologio a tre quadranti posto sul fastigio del palazzo del comune di Alessandria. »


Secondo alcuni tifosi dell'Alessandria Calcio questo simbolo significa la vittoria, in quanto i Casalesi non vinceranno mai, come gli Alessandrini non avrebbero mai ceduto a Federico Barbarossa. Sulla sciarpa sta scritta la frase che pare sia stata pronunciata da Gagliaudo quando Barbarossa aveva assediato Alessandria nel 1174:

In cederran mai i Lisandren in cederran
Non cederanno mai gli Alessandrini non cederanno



martedì 2 aprile 2013

La Biblioteca di Alessandria

La Biblioteca di Alessandria fu la più grande e ricca biblioteca del mondo antico ed uno dei principali poli culturali ellenistici.
Andò distrutta nell'antichità, probabilmente più volte tra l'anno 48 a.C. e il 642 d.C.; in suo ricordo è stata edificata, ed è in funzione dal 2002, la moderna Bibliotheca Alexandrina.
La Biblioteca di Alessandria fu costruita intorno al III secolo a.C. durante il regno di Tolomeo II Filadelfo. Questo polo culturale, annesso al Museo, era gestito da un προστάτης (sovrintendente), ruolo di grande autorità. Il sovrintendente era nominato direttamente dal re (il primo filologo ad occupare tale carica fu Zenodoto di Efeso). Questi dirigeva una squadra di preparatissimi grammatici e filologi che avevano il compito di annotare e correggere i testi delle varie opere. Di ciascuna opera si redigevano delle edizioni critiche, che venivano poi conservate all'interno della Biblioteca. Si suppone che al tempo di Filadelfo i rotoli conservati fossero circa 490.000 (quando non bastò più lo spazio, venne costruita una seconda struttura, la Biblioteca del Serapeo)

Bibliotecari di Alessandria:
  •     Zenodoto di Efeso (284 a.C. - 260 a.C.)
  •     Apollonio Rodio (260 a.C. - 246 a.C.)
  •     Eratostene di Cirene (245 a.C. - 195 a.C.)
  •     Aristofane di Bisanzio (195 a.C. - 180 a.C.)
  •     Apollonio Eidographos (? - 175 a.C.)
  •     Aristarco di Samotracia (? - 146 a.C.)

lunedì 1 aprile 2013

Super Librarian

Divertente filmato di promozione della figura del bibliotecario in una biblioteca degli Stati Uniti.

martedì 26 marzo 2013

Superciuk

 
Superciuk è un personaggio dei fumetti creato da Max Bunker per l'albo Alan Ford. È uno dei principali nemici del gruppo TNT.
Superciuk è l'alter ego di Ezechiele Bluff, il cui nome viene svelato solo nel n. 119. Nella vita quotidiana è uno spazzino squattrinato, irascibile e dedito all'alcol. In seguito all'esplosione di una distilleria, però, ha acquistato un temibile superpotere: una fiatata alcolica dall'odore nauseante che gli consente di mettere fuori combattimento qualsiasi avversario.
Sfruttando questa caratteristica, che alimenta con le continue bevute di cattivo barbera e vini meno nobili, Superciuk indossa un costume (composto di maschera, mantellina, fiasco, palloncino per volare e un corsetto che rende irriconoscibile la sua altrimenti pingue figura) e imbocca la via del crimine. Nel n. 143 riacquista i superpoteri grazie a un diverso ingrediente, i pomodori alla cipolla agliata.
Il personaggio di Superciuk è un antieroe concepito come il negativo di Robin Hood: egli ruba ai poveri per dare ai ricchi. Persegue in realtà un vero e proprio ideale: nel suo lavoro di netturbino si imbatte infatti sovente in un'umanità miserevole, poco attenta all'igiene, laddove i ricchi sono a suo dire educati e rispettosi della pulizia delle strade. Questo quadro è lo spunto di feroci attacchi satirici alla società italiana dei primi anni 1970, ma ha conservato la sua attualità.

sabato 23 marzo 2013

SuperGulp!

"SuperGulp! Fumetti in TV" era un programma televisivo dedicato al mondo dei fumetti trasmesso sul Secondo Canale della RAI e creato da Guido De Maria e Giancarlo Governi, con le musiche di Franco Godi (autore di tutte le più note sigle della trasmissione, tra cui Supergulp! Fumetti in TV, Mi chiamo Giumbolo e molte altre).

In origine, tra il 1969 e il 1971 Governi, giornalista e allora responsabile del Reparto Programmi Speciali della RAI aveva iniziato a sviluppare l'idea di un programma, ispirato da un carosello di Paul Campani, che portasse letteralmente i fumetti in TV. Contattò quindi lo studio di Guido De Maria, ed insieme a Bonvi, iniziarono a realizzare "Gulp!", programma trasmesso dal 14 settembre al 7 dicembre 1972 in 12 puntate, per cui Bonvi, insieme al regista De Maria, creò ex novo il personaggio di Nick Carter.

Successivamente, dal marzo 1977 al 1981, il programma ritornò come "SuperGulp!", arricchito da nuovi fumetti e soprattutto a colori.

La trasmissione divenne subito un vero e proprio cult, raggiungendo l'83% di indice di gradimento, ed ebbe il merito di far conoscere ad un vasto pubblico il mondo dei fumetti. Il regista, Guido De Maria, ricevette nel 1979 per "Supergulp!" il premio della regia televisiva (settore delle trasmissioni per ragazzi).

A "Supergulp!" collaborarono alcuni grandi nomi del fumetto e del cartone animato italiano, tra cui Bonvi, Bruno Bozzetto, Hugo Pratt, Silver, Sergio Bonelli e tanti altri. Dal 1977 vennero inclusi nella trasmissione i cartoni animati dei supereroi della Marvel Comics prodotti da Hanna-Barbera. La serie, nonostante il grande successo, venne interrotta per decisione degli autori.

lunedì 18 marzo 2013

Sturmtruppen

Le Sturmtruppen di Bonvi sono uno dei fumetti antimilitaristi più conosciuti e amati nel mondo. Disegnate per più di 25 anni a partire dal 1968, le improbabili truppe bonviane continuano a divertire le più diverse generazioni di lettori. Crudeli, paradossali, ciniche, grottesche ed esilaranti sono le vicende quotidiane nel campo Sturmtruppen dove gli anonimi soldati sono costantemente impegnati nel semplice tentativo di sopravvivere. La guerra senza tempo, combattuta con le armi contro un nemico invisibile, non è più feroce allora della lotta contro i soprusi, che governano i rapporti ogni istituzione gerarchica. Il genere umano viene messo al microscopio dalla matita di Bonvi che nelle Sturmtruppen trova lo spazio adatto a sperimentare tutti i generi dell’ironia dallo humour più sofisticato alle situazioni più demenziali, raccontate nel tipico idioma “tedeschese”: indimenticabilen!

domenica 17 marzo 2013

Lupo Alberto

Lupo Alberto è una striscia a fumetti che prende nome dal personaggio principale, nata dalla matita di Guido Silvestri, in arte Silver. Lupo Alberto riprende la figura dell'uomo comune, con un obiettivo nella vita, e una certa dose di sfortuna.

Cerca sempre di rubare una gallina di nome Marta, che è la sua fidanzata, ma Mosè (cane bobtail da guardia) fa di tutto per impedirglielo. Proprio da questi epici scontri fra Lupo Alberto e Mosè sono nate le prime strisce della serie.

Lupo Alberto fa la sua prima comparsa nel febbraio del 1974, con delle strisce pubblicate dal giovane Silver sul Corriere dei ragazzi. Poco più di un anno dopo, la Dardo pubblicò il primo albo dedicato a questo personaggio. Poi, per una decina di anni, i fumetti di Lupo Alberto comparvero all'interno di varie pubblicazioni edite dall'Editoriale Corno. Lupo Alberto viene proposto come albo mensile a partire dal maggio del 1985, dopo una prima sfortunata serie (durata solo otto numeri ed intitolata Il Mensile di Lupo Alberto) edita dall'Editoriale Corno nel 1984. Questa prima serie si interruppe a causa del fallimento della casa editrice.

Pagina Wikipedia su Lupo Alberto

Sito ufficiale
 

giovedì 14 marzo 2013

Alberto Lupo

Alberto Lupo, nome d'arte di Alberto Zoboli (Genova, 19 dicembre 1924 – San Felice Circeo, 13 agosto 1984), è stato un attore e doppiatore italiano del teatro, del cinema e della televisione.

Iniziò la sua carriera teatrale nel 1946 quando si iscrisse al Centro sperimentale "Luigi Pirandello" di Genova, dove rimase fino al 1952. In seguito lavorò con grandi nomi del teatro italiano, come Giorgio Strehler e Gino Cervi ( Cyrano di Bergerac, diretto da Rouleau nel 1953-54). Ma fu grazie alla televisione che ottenne un enorme successo, soprattutto tra il pubblico femminile, per la voce profonda e seducente e lo sguardo virile. Negli anni '50 e '60 fu infatti il "romantico "interprete di decine di romanzi sceneggiati, tra i quali ricordiamo Capitan Fracassa (1958), Padri e figli (1958), Una tragedia americana (1962), I Giacobini (1962) e Resurrezione (1965). Indimenticabile il ruolo del dottor Manson che l'attore rivestì nel celeberrimo sceneggiato La cittadella (1964).

Si propose anche nelle vesti di garbato presentatore in spettacoli leggeri, come Teatro 10 (1971), dove interpretò con Mina la famosissima sigla Parole, parole, parole. Nel 1977 mentre cercava di scrollarsi di dosso l'etichetta di attore da sceneggiato, "bello, ma imbalsamato" , con lo spettacolo teatrale Chi ha paura di Virginia Woolf??, venne colpito da trombosi cerebrale e visse in stato di coma per un lungo periodo. Al risveglio dovette affrontare una drammatica riabilitazione. Dopo esser riuscito a recuperare la voce, tornò a recitare, in una piccola parte, negli sceneggiati L'eredità della priora (1980) e L'amante dell'Orsa Maggiore (1983).

martedì 12 marzo 2013

Pierino e il lupo

Sergej Prokof'ev
"Pierino e il lupo" è un'opera del compositore russo Sergej Prokof'ev, scritta nel 1936 dopo il suo ritorno nell'Unione Sovietica. 
È una storia per l'infanzia, costituita da musica e testo di Prokof'ev, narrata da un narratore e accompagnata da un'orchestra.

Nel 1936 il Teatro Centrale dei Bambini di Mosca commissionò a Prokof'ev la stesura di una nuova opera musicale per bambini, che avvicinò alla musica anche i più giovani. Il compositore accettò, incuriosito dal particolare incarico e in soli quattro giorni completò il lavoro.
Il debutto avvenne il 2 maggio 1936; fu tuttavia infausto: scarso pubblico e poca attenzione. Prokof'ev non poteva prevedere l'enorme successo che avrebbe riscontrato in seguito la sua opera, diventata un classico apprezzatissimo da adulti e bambini. La vicenda narrata è considerata semplice ma al tempo stesso coinvolgente, grazie anche alla presenza di personaggi comprimari quali il nonno, l'anatra ed il gatto.

L'opera è scritta per flauto, oboe, clarinetto, fagotto, tre corni, tromba, trombone, timpani, percussioni e archi.
Ogni personaggio della storia è rappresentato da uno di questi strumenti, che intervengono nella vicenda con un motivo caratteristico:
    Pierino: un'intera famiglia di archi
    L'uccellino: il flauto traverso
    L'anatra: l'oboe
    Il gatto: il clarinetto
    Il nonno: il fagotto
    Il lupo: i tre corni
    I cacciatori: un'intera famiglia di legni
    Lo sparo dei fucili: i timpani

Trama:
Pierino è un bambino coraggioso e molto vivace, che ha tre amici: un gatto, un uccellino e un'anatra. Un giorno Pierino vede il gatto che cerca di cacciare il povero, vivace uccellino che si rifugia sui rami di un grande albero mentre l'anatra si fa una nuotatina. In quel momento arriva il lupo, ed il gatto raggiunge l'uccellino sull'albero. L'anatra, presa dal panico, corre sulla riva del lago, dove viene mangiata dal lupo. Pierino assiste alla scena, mentre l'uccellino svolazza davanti al muso del lupo per distrarlo. Successivamente l'uccellino va ad avvertire dei cacciatori, dicendo loro che Pierino sta per essere mangiato dal lupo. Pierino nel frattempo prende una robusta corda che lega alla coda del lupo, e annoda l'altro capo ad un ramo dell'albero. In quel momento arrivano i cacciatori a suon di spari. Pierino però fa notare loro che il lupo ormai è sconfitto e tutti insieme rientrano in paese in un corteo trionfale. Anche l'anatra partecipa, ancora viva nella pancia del lupo che, senza saperlo, si era dimenticato di masticarla.

Nei filmati seguenti:
"Pierino e il lupo" - Favola musicale di Sergej Prokofiev - Eseguita dall’Orchestra Mozart, diretta da Claudio Abbado e interpretata da Roberto Benigni (2008)

Parte 1:

Parte 2:

Parte 3:

Parte 4:

venerdì 8 marzo 2013

Pierino

Pierino è una figura tradizionale di molte barzellette italiane.
Viene presentato, a seconda dei casi, come un bambino o ragazzino impertinente, chiassoso e pasticcione, o come un ragazzo sconsumato e scurrile.

Pierino nelle altre nazioni

Armenia: Vartanik
Brasile: Joãozinho (diminutivo di João) o Juquinha
Bulgaria: Ivancho
Repubblica Ceca: Pepíček (diminutivo di Pepa, a sua volta diminutivo di Josef)
Croazia: Ivica o Perica
Estonia: Juku
Finlandia: Pikku-Kalle
Francia: Toto (Blague de Toto)
Germania: Fritzchen
Grecia: Totos
Kosovo: Hasa & Husa
India: Shubodh Balok (Bengalese) o Suresh (Hindi) o Tintumon (Malayalam)
Lituania: Petriukas
Lussemburgo: Pitti
Messico: Pepito
Paesi Bassi: Jantje, uno stereotipo del bambino olandese medio, diminutivo di Jan
Polonia: Jaś (anche Jasio o Jasiu - tutti diminutivi di Jan)
Perù: Jaimito
Regno Unito: Little Johnny
Romania: Bulă
Russia: Wowotschka (Вовочка)
Serbia: Perica
Spagna: Jaimito
Slovenia: Janezek
Sudafrica: Jannie
Turchia: Temel
Ungheria: Móricka
Stati Uniti d'America: Johnny

La versione cinematografica è stata interpretata in alcuni classici della commedia erotica all'italiana tra il 1981 e il 1990 da Alvaro Vitali che ne divenne l'icona simbolo. In totale Vitali recitò in quattro film più altri due che non furono portati a termine.

giovedì 7 marzo 2013

Pierre


Pooh, "Pierre" (1976)

Abbé Pierre

Henri-Antoine Groués, detto Abbé Pierre, nacque nel 1912 a Lione, quinto di otto figli, da una famiglia benestante.
A 16 anni aveva incontrato il francescanesimo, in seguito a una gita in Italia, ad Assisi, compiuta con gli Scout. Lì, al Convento Le Carceri, aveva avvertito forte la vocazione per la vita monacale, e così a 19 anni era entrato nel convento di clausura dei Cappuccini di Lione, dopo aver distribuito ai poveri la sua parte di eredità paterna.
Salvò diverse persone (ebrei, polacchi) ricercate dalla Gestapo. Falsificò passaporti, diventò guida alpina e trasportò attraverso le Alpi ed i Pirenei le persone in pericolo. Diventò partigiano.
Dopo la guerra, rientrò a Parigi e venne eletto Deputato alla Assemblea Nazionale. Nel 1947 fondò con Lord Boyd Orr il Movimento Universale per una Confederazione Mondiale.
Nello stesso anno fondò il Movimento Emmaus.
L'Abbè Pierre, tranne nell'ultimissimo periodo della sua vita ha sempre continuato a viaggiare in tutto il mondo, per fondare nuove comunità, aiutare quelle esistenti e continuare le proprie battaglie in difesa delle persone ai margini della società.
Le sue difficili relazioni con la gerarchia ecclesiastica cattolica e il Vaticano spiegano in parte anche le tiepide reazioni avute dal Pontefice romano e dalla stampa vaticana alla notizia della sua morte.

"Non bisogna attendere di essere perfetti per cominciare qualcosa di buono. La miseria non può attendere"

Abbe Lane

Abbe Lane (al secolo Abigail Francine Lassman, nata a New York il 14 di­cem­bre 1932), una cantante e attrice statunitense, che è stata in auge soprattutto negli anni cinquanta e sessanta. La si ricorda sopratutto per la sua sensuale carica erotica, capace di provocare veri sussulti di turbamento maschile. Nata nel quartiere di Brooklyn in una famiglia di religione ebraica, mosse an­co­ra bambina i primi passi nel mondo dello spettacolo come attrice di radio, riuscendo poi ad imporsi come cantante e ballerina di Broadway. Quando arrivò in Italia, nel 1954, i giornalisti entusiasti la chiamarono "statua di carne". Ma che statua! Scultorea si, ma scatenata! Un turbine! Lanciata dal musicista e direttore d'orchestra spagnolo Xavier Cugat (con cui è stata spo­sata dal 1952 al 1964), era una danzatrice dalla mosse arditissime: "cantava con il corpo", dicevano. La sensualità che esprimeva le procurò anche cri­ti­che, essendo considerata troppo pro­vo­cante per i costumi dell'epoca. Il suo sex-appeal non passò inosservato. Presto la Lane si affermò come "femme fatale", ed ebbe enorme popolarità in Italia, dove recitò in diversi film e par­te­cipò a show tele­vi­sivi. Una trionfale tournée la consacrò regina del "cha cha cha" (ma anche dei ritmi latino-ame­ri­cani come il mam­bo e la rumba) anche in televisione. La tras­missione Casa Cugat (1955), di cui era protagonista accanto a suo marito, di­venne ben presto un appuntamento irrinunciabile e dal sapore trasgressivo per migliaia di telespettatori. Nel 1960 la coppia Lane-Cugat tornò in tv con Corrado nella famosa trasmissione Controcanale; negli show l'ordine (per i cameraman) era di inquadrarla di fronte e in primissimo piano o in campo lungo.

Dalla metà degli anni '50 partecipò a numerosi film con Totò, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio De Sica (Lo scapolo, 1955; Totò, Vittorio e la dotto­res­sa, 1957; Marinai, donne e guai, 1958; Totò, Eva e il pennello proibito, 1959; Il mio amico Jekyll, 1960). Xavier Cugat, di 34 anni più anziano (morì nel 1990) era un marito padrone. Per fuggire da lui, Abbe rinunciò al succes­so, diradando gradualmente i suoi impegni nel mondo dello spettacolo (una delle sue ultima apparizioni è stata nella riedizione prodotta da Steven Spiel­berg della nota serie di telefilm Ai confini della realtà). Xavier, anche chia­ma­to "il re del samba" era famoso anche per i suoi due inseparabili cagnolini chiuahua. "Io ero il terzo cagnolino", confessò Abbe Lane quando si risposò nel 1965 con l'avvocato Perry

Negli Stati Uniti partecipò a numerosi spettacoli televisivi fra cui Toast of the Town, recitando anche in ruoli secondari per serie tv quali The Flying Nun, The Brady Bunch o Hart to Hart and Vegas.

lunedì 4 marzo 2013

Abbey Road Studios

Gli Abbey Road Studios sono degli studi di registrazione, forse i più famosi al mondo, creati nel 1931 dalla EMI a Londra e sono situati nell'omonima via (appunto Abbey Road), nel quartiere aristocratico di St John's Wood.
Oltre al loro uso come studio di registrazione, i locali sono stati usati anche per rimasterizzare molte delle registrazioni di musica classica effettuate nella chiesa di Kingsway Hall. Vedi elenco sotto di artisti che hanno registrato presso gli studios.

L'edificio costruito in stile georgiano, fu acquistato dalla EMI nel 1929, ristrutturato ed inaugurato il 12 novembre del 1931 con la storica registrazione, condotta da Sir Edward Elgar nello Studio 1, di Land of Hope and Glory suonata dalla London Symphony Orchestra.Gli EMI Studios, che cambiarono nome in Abbey Road Studios a partire dal 1970, si componevano inizialmente di tre studi di registrazione a cui si aggiunsero la Penthouse (1980), per i mixing e le colonne sonore, e in tempi recenti due studi mobili.
Fu lo Studio 2 a divenire il centro della musica rock internazionale quando nel 1957 Cliff Richard and The Drifters registrarono lì "Move It", il primo singolo rock'n'roll della storia della musica europea.

I Beatles registrarono qui, dal 1962 al 1969, circa il 90% di tutti i loro LP e singoli e chiamarono la loro ultima registrazione del 1969 con il nome della via in cui gli studi erano situati (gli studi cambiarono nome solo l'anno dopo). La mitica foto di Iain McMillan in copertina che ritrae i quattro sulle strisce pedonali appena fuori dagli studi fece divenire il luogo meta di pellegrinaggio.
I Beatles utilizzarono principalmente lo Studio Due, dove sperimentarono nuove tecniche di registrazione musicale; il gruppo realizzò all'interno dello studio alcune delle più celebri canzoni di tutti i tempi, e alcuni album che vi realizzarono, come "Rubber Soul", "Revolver", "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", il "White Album" e "Abbey Road"; sono ancora oggi considerati fra i migliori di tutti i tempi.

Altri artisti che registrarono in questo periodo furono Manfred Mann, Gerry and the Pacemakers e gli Hollies. Un'altra band storica che utilizzò gli studi di Abbey Road furono i Pink Floyd che qui registrarono tutti i loro album sino a "Wish You Were Here" (1975), "The Dark Side of the Moon" incluso, e successivamente Syd Barrett registrò qui i suoi due album solisti.
A partire dagli anni ottanta con la costruzione all'ultimo piano del Penthouse, iniziarono ad essere registrate negli studi anche le colonne sonore dei film, tra i quali si ricordano "Riders of the Storm", la trilogia di "Guerre stellari" di George Lucas, "Camera con vista", la trilogia del "Signore degli Anelli", il film culto "Brazil" di T. Gilliam, Braveheart e "Eyes Wide Shut" di Stanley Kubrick.
Tra gli altri musicisti che hanno registrato ad Abbey Road si ricordano The Shadows, Queen, Spandau Ballet, Simple Minds, Jeff Beck, The Police, Iron Maiden, U2, Muse, Oasis, Kylie Minogue, Radiohead, Blur, The Killers, The Subways, Manic Street Preachers, Deep Purple, Gianna Nannini e compositori cinematografici come Ennio Morricone, M. Nyman, M. Kamen, H. Shore, John Williams, C. Burwell.

Eclipse - Pink Floyd

All that you touch
and all that you see
All that you taste
All you feel.
and all that you love
and all that you hate
All you distrust
All you save.
and all that you give
and all that you deal
and all that you buy,
beg, borrow or steal.
and all you create
and all you destroy
and all that you do
and all that you say.
and all that you eat
And everyone you meet
and all that you slight
And everyone you fight.
and all that is now
and all that is gone
and all that's to come
and everything under the sun is in tune
but the sun is eclipsed by the moon.

There is no dark side of the moon, really.
Matter of fact it's all dark.
The only thing that makes it look bright is the sun

Eclipse è la decima e ultima traccia dell'album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. È cantata da Roger Waters ed ha una durata di circa 2 minuti e 6 secondi.

La batteria suonata da Nick Mason, marciando sul tema musicale di Brain Damage, introduce il brano; seguono immediatamente gli accordi con le tastiere di Richard Wright e l'arpeggio di David Gilmour con chitarra elettrica, che accompagnano la voce di Roger Waters e il coro di sottofondo. La parte musicale termina non appena l'ultimo verso viene cantato, seguita dal battito cardiaco che chiude il brano e si ricollega (idealmente) a Speak to Me. Pochi secondi dopo l'inizio di tali battiti si sente impercettibile la voce del portiere degli studi di Abbey Road che dice:

"In realtà non c'è nessun lato oscuro della luna.
Di fatto è tutta scura.
L'unica cosa che la fa sembrare luminosa è il sole."

Eclipse



Eclipse è un ambiente di sviluppo integrato multi-linguaggio e multipiattaforma. Ideato da un consorzio di grandi società quali Ericsson, HP, IBM, Intel, MontaVista Software, QNX, SAP e Serena Software, chiamato Eclipse Foundation sullo stile dell'open source.
La piattaforma di sviluppo è incentrata sull'uso di plug-in.
La Eclipse Foundation è una organizzazione attualmente non-profit fondata nel 2001 da società come Borland, IBM, Red Hat e SUSE, oltre ad altre. Nel corso degli anni i colossi industriali che hanno deciso di partecipare al progetto sono aumentati, includendo anche HP e Fujitsu ad esempio.
Dal 2006, la Eclipse Foundation ha prefissato un'uscita annuale del suo software. Fino alla versione Galileo (3.5) ogni uscita era chiamata con il nome di uno dei satelliti medicei di Giove.
(da Wikipedia, l'Enciclopedia Libera)

giovedì 28 febbraio 2013

L'eclisse

"L'eclisse" è un film del 1962, ottavo lungometraggio diretto da Michelangelo Antonioni, interpretato da Monica Vitti e Alain Delon.
La sceneggiatura è dello stesso Antonioni, assieme a Tonino Guerra, Elio Bartolini e Ottiero Ottieri.

È il capitolo conclusivo della cosiddetta "trilogia esistenziale" o "dell'incomunicabilità", dopo "L'avventura" e "La notte".
Presentato in concorso al 15º Festival di Cannes, vinse il Premio speciale della giuria, ex aequo con Il processo di Giovanna d'Arco di Robert Bresson.

In questo film Antonioni continua la sua ricognizione critica in una società caratterizzata da un crescente benessere materiale, grazie all'inarrestabile crescita economica, ma anche da una profonda crisi esistenziale.
Lo fa alternando sequenze di rumore e caos, ambientate nelle sale della Borsa di Roma, a lunghi silenzi e paesaggi di architetture fredde, geometriche (il quartiere dell'EUR), che riflettono l'incomunicabilità dei sentimenti e l'insuperabile senso di estraneità che caratterizzava il rapporto fra i personaggi.
Il finale del film è il punto di arrivo (e di non ritorno) di questa rappresentazione visiva, esteriore, dell'interiorità fragile, inadeguata, di un'intera generazione: gli oggetti inerti e le architetture metafisiche (che molti hanno associato ai quadri di Giorgio De Chirico) si sostituiscono completamente ai personaggi ("Gli ultimi 10 minuti silenziosi e senza narrazione, da cui scompaiono la Vitti e Delon, sconcertarono il pubblico; oggi appaiono di una bellezza abbacinante" commenta Alberto Pezzotta).

"L'eclisse" è il meno romantico dei tre film delle trilogia, il più preciso a livello sociologico, il più asciutto per nervosa stringatezza di linguaggio. La nevrosi che corrode esistenze e rapporti si fa stile, forma e non azione: in questo senso, per il dominio della casualità delle cose da cui sono scomparsi i segni umani, il finale è un punto di arrivo e di non ritorno. L'eclisse è, ovviamente, quella dei sentimenti. O degli affetti?

martedì 26 febbraio 2013

Monica Vitti

Monica Vitti, nome d'arte di Maria Luisa "Marisa" Ceciarelli (Roma, 3 novembre 1931), è un'attrice italiana di teatro, cinema e televisione.

Monica Vitti è una delle grandi attrici del cinema italiano.

La sua peculiare voce roca e l'innata verve l'hanno accompagnata per quasi quarant'anni di carriera cinematografica, in cui ha spaziato con stile e talento dai ruoli drammatici con Michelangelo Antonioni ad altri più brillanti, arrivando in questi ultimi ad essere l'unica "mattatrice" della commedia all'italiana, in grado di tener testa ai suoi colleghi maschi Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi, al punto da essere definita "il Quinto Colonnello della Commedia".

Monica Vitti su iMDB

giovedì 21 febbraio 2013

Jacovitti


Benito Jacovitti (1923-1977) è stato uno dei più grandi fumettisti italiani. Le sue tavole sono state pubblicate su numerosi quotidiani e giornali per ragazzi, oltre che in albi tematici veri e propri dedicati ad alcuni dei suoi numerosi personaggi. Ha lavorato anche in Carosello e in numerose campagne pubblicitarie ed elettorali (sempre per liste civiche), diffondendo così il suo apprezzato stile satirico in tutti i campi, fino ai diari scolastici (il celebre Diario Vitt) e ad opere più “estreme” come il Kamasultra.
Il suo stile è estremamente fantasioso e surreale, tra i suoi tanti pezzi da novanta da ricordare Zorry Kid, Jack Mandolino (e il diavoletto Pop Corn), Cip l’arcipolizziotto e soprattutto Cocco Bill, infallibile pistolero che sorseggia camomilla nel saloon, accompagnato dall’inseparabile Trottalemme, cavallo amante degli spaghetti.

martedì 19 febbraio 2013

Cocco

La frazione di Cocco appartiene al comune di Altissimo, in provincia di Vicenza, nella regione Veneto.
La frazione di Cocco dista 2,77 chilometri dal medesimo comune di Altissimo cui essa appartiene.

Del comune di Altissimo fanno parte anche le frazioni di Campanella (1,06 km), Caussi (0,84 km), Cavaliere (2,03 km), Cengio (1,40 km), Cocco - Zerbati (2,17 km), Cortivo (2,40 km), Disconzi (0,22 km), Disconzi - Stempellati (1,77 km), Disconzo (1,64 km), Fochesati (3,42 km), Grobba (1,67 km), Gromenida (3,02 km), Molino (1,40 km), Mozzi - Bittarelli (2,39 km), Perari (1,83 km), Santolini (1,75 km), Sartori (4,06 km), Toldo (1,45 km), Zerbati (2,18 km).

Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione indica la distanza in chilometri tra la stessa frazione e il comune di Altissimo.

martedì 12 febbraio 2013

Francesco Coco

Francesco Coco (Terralba, 12 dicembre 1908 – Genova, 8 giugno 1976) è stato un magistrato italiano. Era il procuratore generale presso la Corte d'appello di Genova quando fu assassinato dalle Brigate Rosse nel corso del processo contro degli esponenti del nucleo terrorista.
Originario della Sardegna, nella sua carriera di magistrato fu giudice istruttore a Nuoro negli anni Trenta (in questa veste istruì il processo per l'omicidio di Antonia Mesina) e successivamente sostituto procuratore generale della Corte d'appello di Cagliari, occupandosi di molti casi di sequestro di persona e banditismo. In seguito divenne procuratore della Repubblica di Genova, carica che mantenne negli anni sessanta e settanta.
Nel maggio 1974 si oppose al rilascio degli otto detenuti ex-militanti del Gruppo XXII Ottobre per la liberazione del giudice e amico Mario Sossi (sequestrato dalle BR), dopo che la Corte d'Assise d'Appello di Genova aveva dato parere favorevole.
Venne per questo assassinato l'8 giugno 1976 a Genova, insieme ai due agenti della scorta (il brigadiere di polizia Giovanni Saponara e l'appuntato dei carabinieri Antioco Deiana), a colpi di rivoltella e mitraglietta Skorpion nei pressi della sua abitazione in Salita Santa Brigida, una traversa della centralissima via Balbi a pochi metri dall'Università degli Studi e dalla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe. Il giorno dopo, alcuni militanti delle Brigate Rosse (fra cui Prospero Gallinari e Renato Curcio), durante lo svolgimento di un processo in cui erano imputati, rivendicarono nell'aula torinese l'omicidio del Procuratore Generale, che lasciava moglie e tre figli.

lunedì 11 febbraio 2013

Coco Chanel

Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel (Saumur, 19 agosto 1883 – Parigi, 10 gennaio 1971), è stata una celebre stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo. Ha fondato la nota casa di moda che porta il suo nome, Chanel. Di lei scrisse nel 1926 la rivista Vogue:

« Coco Chanel ha creato la nuova uniforme della donna moderna. »

sabato 9 febbraio 2013

Moda

Il termine "moda" indica uno o più comportamenti collettivi con criteri mutevoli, ed è spesso correlato al modo di abbigliarsi.
La parola deriva dal latino modus, che significa maniera, norma, regola, tempo, melodia, ritmo, tono, moderazione, guisa, discrezione.
Nei secoli passati, l'abbigliamento alla moda era appannaggio delle sole classi abbienti soprattutto per via del costo dei tessuti e dei coloranti usati, che venivano estratti dal mondo minerale, animale e vegetale. Prima dell'Ottocento, l'abito era considerato talmente prezioso che veniva elencato tra i beni testamentari. I ceti poco abbienti erano soliti indossare solo abiti tagliati rozzamente e, soprattutto, colorati con tinture poco costose come il grigio. A questi aggiungevano scarpe in panno o legno. Non potendo permettersi il lusso di acquistare abiti nuovi confezionati su misura, tali classi ripiegavano spesso sull'abbigliamento usato.
Il termine "moda" compare per la prima volta, nel suo significato attuale, nel trattato "La carrozza da nolo", ovvero del vestire alla moda, dell'abate Agostino Lampugnani, pubblicato nel 1645.

Voce "Moda" su Wikipedia

venerdì 8 febbraio 2013

Figurinista

Il figurinista è quel professionista che, in campo tecnico-artistico, disegna figurini ovvero un disegno o parte di figura umana che l’ideatore di un capo d’abbigliamento traccia per definirne le linee, e anche la pubblicazione che divulga tale modello, come ideazione di abiti, costumi anche per rappresentazioni teatrali, cinematografiche, televisive.

giovedì 7 febbraio 2013

Figurine Panini

"Calciatori" è una popolare serie di album di figurine, creata nel 1960 dai fratelli Panini.
Agli inizi del 1960 Benito e Giuseppe Panini, che avevano fondato a Modena l'Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini, trovarono a Milano un lotto di vecchie figurine invendute delle edizioni milanesi Nannina. I fratelli lo acquistarono, imbustarono in bustine bianche con cornicette rosse con due figurine ciascuna a 10 lire l'una. Il successo fu enorme e inaspettato: le bustine vendute toccarono i 3 milioni.
L'anno successivo i Panini decisero di fare tutto con i loro mezzi, stampando le figurine e creando anche il primo album per la loro raccolta (per la copertina scelsero l'attaccante di allora del Milan Nils Liedholm). Le vendite furono quintuplicate, e i milioni di bustine vendute furono 15. Era ufficialmente nata la collezione Calciatori.
La prima figurina stampata fu quella di Bruno Bolchi, il capitano dell'Inter dell'epoca. Nel 1963 si unirono all'attività gli altri due fratelli Panini, Umberto e Franco.
Dalla stagione 1961-62 l'album Calciatori Panini esce regolarmente ogni anno.

Pagina Wikipedia sulle figurine Panini dei calciatori