martedì 2 aprile 2013

La Biblioteca di Alessandria

La Biblioteca di Alessandria fu la più grande e ricca biblioteca del mondo antico ed uno dei principali poli culturali ellenistici.
Andò distrutta nell'antichità, probabilmente più volte tra l'anno 48 a.C. e il 642 d.C.; in suo ricordo è stata edificata, ed è in funzione dal 2002, la moderna Bibliotheca Alexandrina.
La Biblioteca di Alessandria fu costruita intorno al III secolo a.C. durante il regno di Tolomeo II Filadelfo. Questo polo culturale, annesso al Museo, era gestito da un προστάτης (sovrintendente), ruolo di grande autorità. Il sovrintendente era nominato direttamente dal re (il primo filologo ad occupare tale carica fu Zenodoto di Efeso). Questi dirigeva una squadra di preparatissimi grammatici e filologi che avevano il compito di annotare e correggere i testi delle varie opere. Di ciascuna opera si redigevano delle edizioni critiche, che venivano poi conservate all'interno della Biblioteca. Si suppone che al tempo di Filadelfo i rotoli conservati fossero circa 490.000 (quando non bastò più lo spazio, venne costruita una seconda struttura, la Biblioteca del Serapeo)

Bibliotecari di Alessandria:
  •     Zenodoto di Efeso (284 a.C. - 260 a.C.)
  •     Apollonio Rodio (260 a.C. - 246 a.C.)
  •     Eratostene di Cirene (245 a.C. - 195 a.C.)
  •     Aristofane di Bisanzio (195 a.C. - 180 a.C.)
  •     Apollonio Eidographos (? - 175 a.C.)
  •     Aristarco di Samotracia (? - 146 a.C.)

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