venerdì 31 maggio 2013

Il Profeta - Kahlil Gibran

Dopo alcuni anni trascorsi in terra straniera, Almustafa (ovvero l'eletto di Dio), sente che è giunto il momento di fare ritorno all'isola nativa. In procinto di salpare egli affida al popolo della città di Orphalese un prezioso testamento spirituale: una serie di riposte intorno ai grandi temi della vita e della morte, dell'amore e della fede, del bene e del male.

Pubblicato a New York nel 1923, "Il Profeta" viene subito accolto con grande favore di pubblico soprattutto presso i giovani, i quali vedono in Gibran un maestro di saggezza. A distanza di tanti anni l'interesse è rimasto immutato: silloge che abbraccia i problemi fondamentali dell'esistenza, il capolavoro del poeta libanese è anche libro di notevole fascino.

Il clima sospeso e rarefatto, il ritmo incantatorio di una scrittura lirica di presa immediata, incisiva e visionaria, l'incontro tra due opposte culture, l'orientale e l'occidentale, sono la cifra di uno stile inconfondibile.



Khalil Gibran



Brano tratto dall'opera

l' Amore
 
[...] Allora Almitra disse:  Parlaci dell'Amore.
Ed egli sollevò il capo e guardò il popolo, e una gran pace discese  su di loro.
 E a voce alta disse:
Quando l'amore vi fa cenno, seguitelo,
Benché le sue strade siano aspre e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
Benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.
E quando vi parla, credetegli,
Anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni come il vento del nord lascia spoglio il giardino.
Perché come l'amore v'incorona così vi crocifigge.
 E come per voi è maturazione, così è anche potatura.
E come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al sole,
Così discenderà alle vostre radici che scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra.
Come fastelli di grano, vi raccoglierà.
Vi batterà per denudarvi.
Vi passerà al crivello per liberarvi dalla pula.
Vi macinerà fino a farvi farina.
Vi impasterà fino a rendervi plasmabili.
E poi vi assegnerà al suo fuoco sacro, perché possiate diventare il pane sacro nei sacri conviti di Dio.
Tutto questo farà in voi l'amore, affinché conosciate i segreti del cuore, 
 e in quella conoscenza diventiate un frammento del cuore  della Vita.
Ma se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell'amore ed il piacere dell'amore,
Allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso, e piangere, ma non tutto il vostro pianto.
. . . . .
L'amore non dà nulla all'infuori di sé, né prende nulla se non da se stesso.
L'amore non possiede né vuol essere posseduto,
Perché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire: "Dio è nel mio cuore" ma, semmai, "sono nel cuore di Dio".
E non crediate di guidare il corso dell'amore,
 poiché l'amore, se vi trova degni, guiderà lui il vostro corso.
L'amore non desidera che il proprio compimento.
Ma se amate e quindi avete desideri, i vostri desideri siano questi:
Sciogliersi e farsi simili a un ruscello che scorra e canti alla notte la sua melodia.
Conoscere il martirio della troppa tenerezza.
Esser feriti dal vostro proprio intendere l'amore,
E sanguinare di buon grado, gioiosamente.
Svegliarsi all'alba con un cuore alato e dire grazie a un nuovo giorno d'amore;
Riposare nell'ora meridiana e meditare sull'estasi amorosa;
Tornare a casa con gratitudine la sera;
E addormentarsi con una preghiera per chi amate nel cuore, e un canto di lode sulle labbra.
Allora Almitra parlò di nuovo e disse:
 Che cosa puoi dirci del Matrimonio, maestro?...


Il Profeta - testo on-line in edizione italiana

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