Si tratta, a parere di molti, di una delle loro migliori composizioni, nonché di una delle più complesse e articolate nella melodia.
Il titolo della canzone è pressoché intraducibile, poiché si tratta di un gioco di parole, "Firth of Forth" è infatti la denominazione con cui viene comunemente indicato l'estuario del fiume scozzese Forth. L'assonanza tra "Forth" (il nome del fiume) e "fourth" (in inglese: "quarto") diedero origine al titolo sostituendo "fourth" con "fifth" (in inglese: "quinto").
Concepito inizialmente da Tony Banks come pezzo per solo pianoforte, venne in seguito riproposto nella sua versione definitiva e pubblicato nel 1973. Il testo venne steso, a partire da un'idea di Peter Gabriel, solo nelle ultime fasi della lavorazione del brano da Mike Rutherford e dallo stesso Banks.
In "Firth of Fifth" sono notevoli l'introduzione, per pianoforte, molto complessa per armonia, ritmo e melodia, e il lungo intermezzo strumentale, composto da tre assolo; il primo, eseguito da Gabriel al flauto, poi un assolo di Banks che riprende l'introduzione pianistica iniziale, introdotto da un fraseggio di pianoforte, ed infine quello di Steve Hackett in cui la chitarra è impiegata in uno degli assoli più celebri della musica degli anni settanta.
La sezione strumentale di pianoforte è composta da battute in 13/16 e 15/16 alternate ad altre in 2/4.
Nei concerti dal vivo il brano veniva spesso eseguito senza l'introduzione (come si può ascoltare in "Seconds Out"), in quanto Tony Banks pensava che il pianoforte elettrico che usava sul palco non rendesse giustizia al brano, in quanto mancante di dinamica.
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