martedì 26 marzo 2013

Superciuk

 
Superciuk è un personaggio dei fumetti creato da Max Bunker per l'albo Alan Ford. È uno dei principali nemici del gruppo TNT.
Superciuk è l'alter ego di Ezechiele Bluff, il cui nome viene svelato solo nel n. 119. Nella vita quotidiana è uno spazzino squattrinato, irascibile e dedito all'alcol. In seguito all'esplosione di una distilleria, però, ha acquistato un temibile superpotere: una fiatata alcolica dall'odore nauseante che gli consente di mettere fuori combattimento qualsiasi avversario.
Sfruttando questa caratteristica, che alimenta con le continue bevute di cattivo barbera e vini meno nobili, Superciuk indossa un costume (composto di maschera, mantellina, fiasco, palloncino per volare e un corsetto che rende irriconoscibile la sua altrimenti pingue figura) e imbocca la via del crimine. Nel n. 143 riacquista i superpoteri grazie a un diverso ingrediente, i pomodori alla cipolla agliata.
Il personaggio di Superciuk è un antieroe concepito come il negativo di Robin Hood: egli ruba ai poveri per dare ai ricchi. Persegue in realtà un vero e proprio ideale: nel suo lavoro di netturbino si imbatte infatti sovente in un'umanità miserevole, poco attenta all'igiene, laddove i ricchi sono a suo dire educati e rispettosi della pulizia delle strade. Questo quadro è lo spunto di feroci attacchi satirici alla società italiana dei primi anni 1970, ma ha conservato la sua attualità.

sabato 23 marzo 2013

SuperGulp!

"SuperGulp! Fumetti in TV" era un programma televisivo dedicato al mondo dei fumetti trasmesso sul Secondo Canale della RAI e creato da Guido De Maria e Giancarlo Governi, con le musiche di Franco Godi (autore di tutte le più note sigle della trasmissione, tra cui Supergulp! Fumetti in TV, Mi chiamo Giumbolo e molte altre).

In origine, tra il 1969 e il 1971 Governi, giornalista e allora responsabile del Reparto Programmi Speciali della RAI aveva iniziato a sviluppare l'idea di un programma, ispirato da un carosello di Paul Campani, che portasse letteralmente i fumetti in TV. Contattò quindi lo studio di Guido De Maria, ed insieme a Bonvi, iniziarono a realizzare "Gulp!", programma trasmesso dal 14 settembre al 7 dicembre 1972 in 12 puntate, per cui Bonvi, insieme al regista De Maria, creò ex novo il personaggio di Nick Carter.

Successivamente, dal marzo 1977 al 1981, il programma ritornò come "SuperGulp!", arricchito da nuovi fumetti e soprattutto a colori.

La trasmissione divenne subito un vero e proprio cult, raggiungendo l'83% di indice di gradimento, ed ebbe il merito di far conoscere ad un vasto pubblico il mondo dei fumetti. Il regista, Guido De Maria, ricevette nel 1979 per "Supergulp!" il premio della regia televisiva (settore delle trasmissioni per ragazzi).

A "Supergulp!" collaborarono alcuni grandi nomi del fumetto e del cartone animato italiano, tra cui Bonvi, Bruno Bozzetto, Hugo Pratt, Silver, Sergio Bonelli e tanti altri. Dal 1977 vennero inclusi nella trasmissione i cartoni animati dei supereroi della Marvel Comics prodotti da Hanna-Barbera. La serie, nonostante il grande successo, venne interrotta per decisione degli autori.

lunedì 18 marzo 2013

Sturmtruppen

Le Sturmtruppen di Bonvi sono uno dei fumetti antimilitaristi più conosciuti e amati nel mondo. Disegnate per più di 25 anni a partire dal 1968, le improbabili truppe bonviane continuano a divertire le più diverse generazioni di lettori. Crudeli, paradossali, ciniche, grottesche ed esilaranti sono le vicende quotidiane nel campo Sturmtruppen dove gli anonimi soldati sono costantemente impegnati nel semplice tentativo di sopravvivere. La guerra senza tempo, combattuta con le armi contro un nemico invisibile, non è più feroce allora della lotta contro i soprusi, che governano i rapporti ogni istituzione gerarchica. Il genere umano viene messo al microscopio dalla matita di Bonvi che nelle Sturmtruppen trova lo spazio adatto a sperimentare tutti i generi dell’ironia dallo humour più sofisticato alle situazioni più demenziali, raccontate nel tipico idioma “tedeschese”: indimenticabilen!

domenica 17 marzo 2013

Lupo Alberto

Lupo Alberto è una striscia a fumetti che prende nome dal personaggio principale, nata dalla matita di Guido Silvestri, in arte Silver. Lupo Alberto riprende la figura dell'uomo comune, con un obiettivo nella vita, e una certa dose di sfortuna.

Cerca sempre di rubare una gallina di nome Marta, che è la sua fidanzata, ma Mosè (cane bobtail da guardia) fa di tutto per impedirglielo. Proprio da questi epici scontri fra Lupo Alberto e Mosè sono nate le prime strisce della serie.

Lupo Alberto fa la sua prima comparsa nel febbraio del 1974, con delle strisce pubblicate dal giovane Silver sul Corriere dei ragazzi. Poco più di un anno dopo, la Dardo pubblicò il primo albo dedicato a questo personaggio. Poi, per una decina di anni, i fumetti di Lupo Alberto comparvero all'interno di varie pubblicazioni edite dall'Editoriale Corno. Lupo Alberto viene proposto come albo mensile a partire dal maggio del 1985, dopo una prima sfortunata serie (durata solo otto numeri ed intitolata Il Mensile di Lupo Alberto) edita dall'Editoriale Corno nel 1984. Questa prima serie si interruppe a causa del fallimento della casa editrice.

Pagina Wikipedia su Lupo Alberto

Sito ufficiale
 

giovedì 14 marzo 2013

Alberto Lupo

Alberto Lupo, nome d'arte di Alberto Zoboli (Genova, 19 dicembre 1924 – San Felice Circeo, 13 agosto 1984), è stato un attore e doppiatore italiano del teatro, del cinema e della televisione.

Iniziò la sua carriera teatrale nel 1946 quando si iscrisse al Centro sperimentale "Luigi Pirandello" di Genova, dove rimase fino al 1952. In seguito lavorò con grandi nomi del teatro italiano, come Giorgio Strehler e Gino Cervi ( Cyrano di Bergerac, diretto da Rouleau nel 1953-54). Ma fu grazie alla televisione che ottenne un enorme successo, soprattutto tra il pubblico femminile, per la voce profonda e seducente e lo sguardo virile. Negli anni '50 e '60 fu infatti il "romantico "interprete di decine di romanzi sceneggiati, tra i quali ricordiamo Capitan Fracassa (1958), Padri e figli (1958), Una tragedia americana (1962), I Giacobini (1962) e Resurrezione (1965). Indimenticabile il ruolo del dottor Manson che l'attore rivestì nel celeberrimo sceneggiato La cittadella (1964).

Si propose anche nelle vesti di garbato presentatore in spettacoli leggeri, come Teatro 10 (1971), dove interpretò con Mina la famosissima sigla Parole, parole, parole. Nel 1977 mentre cercava di scrollarsi di dosso l'etichetta di attore da sceneggiato, "bello, ma imbalsamato" , con lo spettacolo teatrale Chi ha paura di Virginia Woolf??, venne colpito da trombosi cerebrale e visse in stato di coma per un lungo periodo. Al risveglio dovette affrontare una drammatica riabilitazione. Dopo esser riuscito a recuperare la voce, tornò a recitare, in una piccola parte, negli sceneggiati L'eredità della priora (1980) e L'amante dell'Orsa Maggiore (1983).

martedì 12 marzo 2013

Pierino e il lupo

Sergej Prokof'ev
"Pierino e il lupo" è un'opera del compositore russo Sergej Prokof'ev, scritta nel 1936 dopo il suo ritorno nell'Unione Sovietica. 
È una storia per l'infanzia, costituita da musica e testo di Prokof'ev, narrata da un narratore e accompagnata da un'orchestra.

Nel 1936 il Teatro Centrale dei Bambini di Mosca commissionò a Prokof'ev la stesura di una nuova opera musicale per bambini, che avvicinò alla musica anche i più giovani. Il compositore accettò, incuriosito dal particolare incarico e in soli quattro giorni completò il lavoro.
Il debutto avvenne il 2 maggio 1936; fu tuttavia infausto: scarso pubblico e poca attenzione. Prokof'ev non poteva prevedere l'enorme successo che avrebbe riscontrato in seguito la sua opera, diventata un classico apprezzatissimo da adulti e bambini. La vicenda narrata è considerata semplice ma al tempo stesso coinvolgente, grazie anche alla presenza di personaggi comprimari quali il nonno, l'anatra ed il gatto.

L'opera è scritta per flauto, oboe, clarinetto, fagotto, tre corni, tromba, trombone, timpani, percussioni e archi.
Ogni personaggio della storia è rappresentato da uno di questi strumenti, che intervengono nella vicenda con un motivo caratteristico:
    Pierino: un'intera famiglia di archi
    L'uccellino: il flauto traverso
    L'anatra: l'oboe
    Il gatto: il clarinetto
    Il nonno: il fagotto
    Il lupo: i tre corni
    I cacciatori: un'intera famiglia di legni
    Lo sparo dei fucili: i timpani

Trama:
Pierino è un bambino coraggioso e molto vivace, che ha tre amici: un gatto, un uccellino e un'anatra. Un giorno Pierino vede il gatto che cerca di cacciare il povero, vivace uccellino che si rifugia sui rami di un grande albero mentre l'anatra si fa una nuotatina. In quel momento arriva il lupo, ed il gatto raggiunge l'uccellino sull'albero. L'anatra, presa dal panico, corre sulla riva del lago, dove viene mangiata dal lupo. Pierino assiste alla scena, mentre l'uccellino svolazza davanti al muso del lupo per distrarlo. Successivamente l'uccellino va ad avvertire dei cacciatori, dicendo loro che Pierino sta per essere mangiato dal lupo. Pierino nel frattempo prende una robusta corda che lega alla coda del lupo, e annoda l'altro capo ad un ramo dell'albero. In quel momento arrivano i cacciatori a suon di spari. Pierino però fa notare loro che il lupo ormai è sconfitto e tutti insieme rientrano in paese in un corteo trionfale. Anche l'anatra partecipa, ancora viva nella pancia del lupo che, senza saperlo, si era dimenticato di masticarla.

Nei filmati seguenti:
"Pierino e il lupo" - Favola musicale di Sergej Prokofiev - Eseguita dall’Orchestra Mozart, diretta da Claudio Abbado e interpretata da Roberto Benigni (2008)

Parte 1:

Parte 2:

Parte 3:

Parte 4:

venerdì 8 marzo 2013

Pierino

Pierino è una figura tradizionale di molte barzellette italiane.
Viene presentato, a seconda dei casi, come un bambino o ragazzino impertinente, chiassoso e pasticcione, o come un ragazzo sconsumato e scurrile.

Pierino nelle altre nazioni

Armenia: Vartanik
Brasile: Joãozinho (diminutivo di João) o Juquinha
Bulgaria: Ivancho
Repubblica Ceca: Pepíček (diminutivo di Pepa, a sua volta diminutivo di Josef)
Croazia: Ivica o Perica
Estonia: Juku
Finlandia: Pikku-Kalle
Francia: Toto (Blague de Toto)
Germania: Fritzchen
Grecia: Totos
Kosovo: Hasa & Husa
India: Shubodh Balok (Bengalese) o Suresh (Hindi) o Tintumon (Malayalam)
Lituania: Petriukas
Lussemburgo: Pitti
Messico: Pepito
Paesi Bassi: Jantje, uno stereotipo del bambino olandese medio, diminutivo di Jan
Polonia: Jaś (anche Jasio o Jasiu - tutti diminutivi di Jan)
Perù: Jaimito
Regno Unito: Little Johnny
Romania: Bulă
Russia: Wowotschka (Вовочка)
Serbia: Perica
Spagna: Jaimito
Slovenia: Janezek
Sudafrica: Jannie
Turchia: Temel
Ungheria: Móricka
Stati Uniti d'America: Johnny

La versione cinematografica è stata interpretata in alcuni classici della commedia erotica all'italiana tra il 1981 e il 1990 da Alvaro Vitali che ne divenne l'icona simbolo. In totale Vitali recitò in quattro film più altri due che non furono portati a termine.

giovedì 7 marzo 2013

Pierre


Pooh, "Pierre" (1976)

Abbé Pierre

Henri-Antoine Groués, detto Abbé Pierre, nacque nel 1912 a Lione, quinto di otto figli, da una famiglia benestante.
A 16 anni aveva incontrato il francescanesimo, in seguito a una gita in Italia, ad Assisi, compiuta con gli Scout. Lì, al Convento Le Carceri, aveva avvertito forte la vocazione per la vita monacale, e così a 19 anni era entrato nel convento di clausura dei Cappuccini di Lione, dopo aver distribuito ai poveri la sua parte di eredità paterna.
Salvò diverse persone (ebrei, polacchi) ricercate dalla Gestapo. Falsificò passaporti, diventò guida alpina e trasportò attraverso le Alpi ed i Pirenei le persone in pericolo. Diventò partigiano.
Dopo la guerra, rientrò a Parigi e venne eletto Deputato alla Assemblea Nazionale. Nel 1947 fondò con Lord Boyd Orr il Movimento Universale per una Confederazione Mondiale.
Nello stesso anno fondò il Movimento Emmaus.
L'Abbè Pierre, tranne nell'ultimissimo periodo della sua vita ha sempre continuato a viaggiare in tutto il mondo, per fondare nuove comunità, aiutare quelle esistenti e continuare le proprie battaglie in difesa delle persone ai margini della società.
Le sue difficili relazioni con la gerarchia ecclesiastica cattolica e il Vaticano spiegano in parte anche le tiepide reazioni avute dal Pontefice romano e dalla stampa vaticana alla notizia della sua morte.

"Non bisogna attendere di essere perfetti per cominciare qualcosa di buono. La miseria non può attendere"

Abbe Lane

Abbe Lane (al secolo Abigail Francine Lassman, nata a New York il 14 di­cem­bre 1932), una cantante e attrice statunitense, che è stata in auge soprattutto negli anni cinquanta e sessanta. La si ricorda sopratutto per la sua sensuale carica erotica, capace di provocare veri sussulti di turbamento maschile. Nata nel quartiere di Brooklyn in una famiglia di religione ebraica, mosse an­co­ra bambina i primi passi nel mondo dello spettacolo come attrice di radio, riuscendo poi ad imporsi come cantante e ballerina di Broadway. Quando arrivò in Italia, nel 1954, i giornalisti entusiasti la chiamarono "statua di carne". Ma che statua! Scultorea si, ma scatenata! Un turbine! Lanciata dal musicista e direttore d'orchestra spagnolo Xavier Cugat (con cui è stata spo­sata dal 1952 al 1964), era una danzatrice dalla mosse arditissime: "cantava con il corpo", dicevano. La sensualità che esprimeva le procurò anche cri­ti­che, essendo considerata troppo pro­vo­cante per i costumi dell'epoca. Il suo sex-appeal non passò inosservato. Presto la Lane si affermò come "femme fatale", ed ebbe enorme popolarità in Italia, dove recitò in diversi film e par­te­cipò a show tele­vi­sivi. Una trionfale tournée la consacrò regina del "cha cha cha" (ma anche dei ritmi latino-ame­ri­cani come il mam­bo e la rumba) anche in televisione. La tras­missione Casa Cugat (1955), di cui era protagonista accanto a suo marito, di­venne ben presto un appuntamento irrinunciabile e dal sapore trasgressivo per migliaia di telespettatori. Nel 1960 la coppia Lane-Cugat tornò in tv con Corrado nella famosa trasmissione Controcanale; negli show l'ordine (per i cameraman) era di inquadrarla di fronte e in primissimo piano o in campo lungo.

Dalla metà degli anni '50 partecipò a numerosi film con Totò, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio De Sica (Lo scapolo, 1955; Totò, Vittorio e la dotto­res­sa, 1957; Marinai, donne e guai, 1958; Totò, Eva e il pennello proibito, 1959; Il mio amico Jekyll, 1960). Xavier Cugat, di 34 anni più anziano (morì nel 1990) era un marito padrone. Per fuggire da lui, Abbe rinunciò al succes­so, diradando gradualmente i suoi impegni nel mondo dello spettacolo (una delle sue ultima apparizioni è stata nella riedizione prodotta da Steven Spiel­berg della nota serie di telefilm Ai confini della realtà). Xavier, anche chia­ma­to "il re del samba" era famoso anche per i suoi due inseparabili cagnolini chiuahua. "Io ero il terzo cagnolino", confessò Abbe Lane quando si risposò nel 1965 con l'avvocato Perry

Negli Stati Uniti partecipò a numerosi spettacoli televisivi fra cui Toast of the Town, recitando anche in ruoli secondari per serie tv quali The Flying Nun, The Brady Bunch o Hart to Hart and Vegas.

lunedì 4 marzo 2013

Abbey Road Studios

Gli Abbey Road Studios sono degli studi di registrazione, forse i più famosi al mondo, creati nel 1931 dalla EMI a Londra e sono situati nell'omonima via (appunto Abbey Road), nel quartiere aristocratico di St John's Wood.
Oltre al loro uso come studio di registrazione, i locali sono stati usati anche per rimasterizzare molte delle registrazioni di musica classica effettuate nella chiesa di Kingsway Hall. Vedi elenco sotto di artisti che hanno registrato presso gli studios.

L'edificio costruito in stile georgiano, fu acquistato dalla EMI nel 1929, ristrutturato ed inaugurato il 12 novembre del 1931 con la storica registrazione, condotta da Sir Edward Elgar nello Studio 1, di Land of Hope and Glory suonata dalla London Symphony Orchestra.Gli EMI Studios, che cambiarono nome in Abbey Road Studios a partire dal 1970, si componevano inizialmente di tre studi di registrazione a cui si aggiunsero la Penthouse (1980), per i mixing e le colonne sonore, e in tempi recenti due studi mobili.
Fu lo Studio 2 a divenire il centro della musica rock internazionale quando nel 1957 Cliff Richard and The Drifters registrarono lì "Move It", il primo singolo rock'n'roll della storia della musica europea.

I Beatles registrarono qui, dal 1962 al 1969, circa il 90% di tutti i loro LP e singoli e chiamarono la loro ultima registrazione del 1969 con il nome della via in cui gli studi erano situati (gli studi cambiarono nome solo l'anno dopo). La mitica foto di Iain McMillan in copertina che ritrae i quattro sulle strisce pedonali appena fuori dagli studi fece divenire il luogo meta di pellegrinaggio.
I Beatles utilizzarono principalmente lo Studio Due, dove sperimentarono nuove tecniche di registrazione musicale; il gruppo realizzò all'interno dello studio alcune delle più celebri canzoni di tutti i tempi, e alcuni album che vi realizzarono, come "Rubber Soul", "Revolver", "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", il "White Album" e "Abbey Road"; sono ancora oggi considerati fra i migliori di tutti i tempi.

Altri artisti che registrarono in questo periodo furono Manfred Mann, Gerry and the Pacemakers e gli Hollies. Un'altra band storica che utilizzò gli studi di Abbey Road furono i Pink Floyd che qui registrarono tutti i loro album sino a "Wish You Were Here" (1975), "The Dark Side of the Moon" incluso, e successivamente Syd Barrett registrò qui i suoi due album solisti.
A partire dagli anni ottanta con la costruzione all'ultimo piano del Penthouse, iniziarono ad essere registrate negli studi anche le colonne sonore dei film, tra i quali si ricordano "Riders of the Storm", la trilogia di "Guerre stellari" di George Lucas, "Camera con vista", la trilogia del "Signore degli Anelli", il film culto "Brazil" di T. Gilliam, Braveheart e "Eyes Wide Shut" di Stanley Kubrick.
Tra gli altri musicisti che hanno registrato ad Abbey Road si ricordano The Shadows, Queen, Spandau Ballet, Simple Minds, Jeff Beck, The Police, Iron Maiden, U2, Muse, Oasis, Kylie Minogue, Radiohead, Blur, The Killers, The Subways, Manic Street Preachers, Deep Purple, Gianna Nannini e compositori cinematografici come Ennio Morricone, M. Nyman, M. Kamen, H. Shore, John Williams, C. Burwell.

Eclipse - Pink Floyd

All that you touch
and all that you see
All that you taste
All you feel.
and all that you love
and all that you hate
All you distrust
All you save.
and all that you give
and all that you deal
and all that you buy,
beg, borrow or steal.
and all you create
and all you destroy
and all that you do
and all that you say.
and all that you eat
And everyone you meet
and all that you slight
And everyone you fight.
and all that is now
and all that is gone
and all that's to come
and everything under the sun is in tune
but the sun is eclipsed by the moon.

There is no dark side of the moon, really.
Matter of fact it's all dark.
The only thing that makes it look bright is the sun

Eclipse è la decima e ultima traccia dell'album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. È cantata da Roger Waters ed ha una durata di circa 2 minuti e 6 secondi.

La batteria suonata da Nick Mason, marciando sul tema musicale di Brain Damage, introduce il brano; seguono immediatamente gli accordi con le tastiere di Richard Wright e l'arpeggio di David Gilmour con chitarra elettrica, che accompagnano la voce di Roger Waters e il coro di sottofondo. La parte musicale termina non appena l'ultimo verso viene cantato, seguita dal battito cardiaco che chiude il brano e si ricollega (idealmente) a Speak to Me. Pochi secondi dopo l'inizio di tali battiti si sente impercettibile la voce del portiere degli studi di Abbey Road che dice:

"In realtà non c'è nessun lato oscuro della luna.
Di fatto è tutta scura.
L'unica cosa che la fa sembrare luminosa è il sole."

Eclipse



Eclipse è un ambiente di sviluppo integrato multi-linguaggio e multipiattaforma. Ideato da un consorzio di grandi società quali Ericsson, HP, IBM, Intel, MontaVista Software, QNX, SAP e Serena Software, chiamato Eclipse Foundation sullo stile dell'open source.
La piattaforma di sviluppo è incentrata sull'uso di plug-in.
La Eclipse Foundation è una organizzazione attualmente non-profit fondata nel 2001 da società come Borland, IBM, Red Hat e SUSE, oltre ad altre. Nel corso degli anni i colossi industriali che hanno deciso di partecipare al progetto sono aumentati, includendo anche HP e Fujitsu ad esempio.
Dal 2006, la Eclipse Foundation ha prefissato un'uscita annuale del suo software. Fino alla versione Galileo (3.5) ogni uscita era chiamata con il nome di uno dei satelliti medicei di Giove.
(da Wikipedia, l'Enciclopedia Libera)