martedì 29 gennaio 2013

Strawberry Fields Forever

"Strawberry Fields Forever" è una canzone dei Beatles, pubblicata come singolo nel febbraio 1967 insieme a "Penny Lane". È uno dei primi esempi di rock psichedelico della band britannica. Raggiunse il numero otto negli USA, ed è stata descritta da numerosi critici come uno dei brani migliori del gruppo.


Firmata Lennon-McCartney, la canzone è stata in realtà composta dal solo Lennon: iniziò la stesura ad Almería, in Spagna, durante le riprese del film diretto da Richard Lester "How I Won the War" (in italiano "Come ho vinto la guerra") nel settembre–ottobre del 1966. I primi demo, registrati ad Almería, non hanno ritornello e solo un verso: «No one is on my wavelength / I mean, it's either too high or too low / That is you can't you know tune in but it's all right / I mean it's not too bad». Lennon cambiò le parole di questa strofa in seguito per rendere il testo più criptico, poi scrisse la melodia e parte delle parole del ritornello. Infine aggiunse un’altra strofa ed inserì la citazione a Strawberry Fields.

"Strawberry Field" era il nome di un orfanotrofio situato in Beaconsfield Road, Woolton, Liverpool, vicino alla casa d’infanzia di Lennon. Lennon e i suoi compagni di giochi Pete Shotton, Nigel Whalley, e Ivan Vaughan erano soliti giocare nel giardino alberato dietro l’edificio.

Registrata alla fine del 1966 per essere inserita nell’album "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" (1967), fu invece pubblicata il 13 febbraio 1967 in Gran Bretagna, e il 17 febbraio 1967 negli Stati Uniti come singolo dal doppio lato A accoppiata con "Penny Lane" di Paul McCartney. Il brano fu successivamente incluso nel LP Magical Mystery Tour (1967). Sia "Strawberry Fields Forever" di Lennon che "Penny Lane" di McCartney esprimono il tema della nostalgia per la loro infanzia a Liverpool. Non di meno, anche se si riferiscono a due luoghi reali, le due canzoni contengono anche forti connotazioni surreali e psichedeliche tipiche dell’epoca.

La composizione del brano risale ad un momento di grandi cambiamenti per Lennon e i Beatles: il gruppo aveva appena abbandonato i concerti dopo uno dei periodi più difficili e travagliati della propria carriera, in seguito alla famosa intervista, tacciata di blasfemia, in cui Lennon aveva affermato che la band era ormai più famosa di Gesù Cristo ed al non intenzionale incidente diplomatico con la First lady delle Filippine, Imelda Marcos. Inoltre il matrimonio di Lennon con Cynthia Powell stava entrando in crisi, e lui stava consumando dosi sempre maggiori di droga, specialmente LSD.

Ispirato alla canzone è lo "Strawberry Fields Memorial", un'area di 10.000 metri quadri posta nel Central Park di New York. Dedicato alla memoria del cantante John Lennon, fu concepito da Bruce Kelly (1948-1993), l'architetto paesaggista e capo del Central Park Conservancy. L'area venne inaugurata in occasione del quarantacinquesimo anniversario della nascita di Lennon, il 9 ottobre 1985, in presenza della vedova Yoko Ono che aveva contribuito alle spese.

Mellotron

Il mellotron è uno strumento musicale a tastiera divenuto popolare tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta

È considerato l'antenato dei moderni campionatori, poiché la pressione di ciascun tasto innesca la riproduzione di un segmento di nastro magnetico su cui è stato precedentemente registrato il suono di archi, cori e flauti (i suoni più comuni, ma anche violoncello e vari strumenti a fiato). La durata del campione era di 8 secondi; terminato il segmento di nastro, bisognava alzare il dito dal tasto e ripremerlo. In quella frazione di secondo una molla riavvolgeva il nastro riposizionandolo al punto di start.

Inizialmente ogni modello poteva riprodurre solo un suono, e cioè quello corrispondente ai nastri installati. Successivamente fu creato un sistema a "cartucce" grazie al quale si poteva smontare il blocco dei nastri e sostituirlo con un altro differente. L'ultima versione includeva un blocco rotante con 4 sezioni di nastri con diversi suoni che potevano essere cambiati girando una manovella sullo strumento.

Lo strumento era delicatissimo ed ogni pezzo di nastro doveva essere esattamente lungo come gli altri. La velocità di scorrimento di ogni nastro andava calibrata per mantenere tutti i tasti intonati fra loro. I nastri che si rompevano potevano essere sostituiti e i campioni originali erano conservati presso la casa madre.

Un esempio del suo tipico suono si può ascoltare nei primi secondi della canzone Strawberry Fields Forever, dove lo strumento - che allora era quasi sconosciuto - è suonato da Paul McCartney. Paul McCartney shows the Mellotron

lunedì 28 gennaio 2013

Spring

Gli Spring sono uno dei più importanti gruppi del progressive inglese minore. Nati a Leicester nel 1970, si scioglieranno solo due anni più tardi (anche a causa del fallimento della casa discografica Neon).
Il loro unico album è considerato uno dei capolavori del cosiddetto rock romantico, un disco dalle raffinate sonorità, caratterizzato dal particolare equilibrio fra melodia e arrangiamenti. Lo stile, a tratti, rimanda ai primi King Crimson, ma anche ai Moody Blues.
La musica degli Spring è particolarmente notevole per il frequente uso del mellotron.
Dopo lo scioglimento quasi tutti i cinque artisti sono diventati famosi sessionman (Pick Withers è poi andato a far parte dei Dire Straits).

giovedì 24 gennaio 2013

Michael Nyman, "The Promise"


Promesse


promessa‹pro·més·sa›s.f.
  1. Impegno preso liberamente di dare o di fare qcs.:
    p. verbale, scritta
    p. di compravendita
    mantenere una p. P. di marinaio, sulla quale c’è da fare poco affidamento.
  2. fig. Giovane che dimostra ottime attitudini, facendo sperare molto bene di sé:
    è una p. del pugilato.

promesso
‹pro·més·so›agg. e s.m. (f. -a)
  1. Che è oggetto di una promessa Terra p., la Palestina, in quanto assegnata da Dio al popolo ebreo (fig., territorio ameno e fertile, o lungamente atteso).
  2. Che si è promesso (in matrimonio):
    il p. sposo.

promettere
‹pro·mét·te·re›v.tr. (coniugato come mettere)
  1. Impegnarsi a fare o dare qcs.:
    p. un premio
    ti prometto di essere buono
    ti prometto che non lo farò più P. mari e monti, fare grandi promesse senza la possibilità o la volontà di mantenerle.
  2. fig. Far prevedere determinati sviluppi, far presagire o intravedere; preannunciare:
    il cielo promette pioggia
    la serata promette bene.
  3. promettersiv.rifl.Impegnarsi a sposare qcn.; fidanzarsi:
    si è promessa a un poco di buono.


WordReference.com - Dizionario della Lingua Italiana © 2012 Le Monnier:

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lunedì 21 gennaio 2013

Prometeo

Heinrich Friedrich Füger, Prometeo ruba il fuoco (1817)
Prometeo (in greco antico Προμηθεύς, Promethéus, "colui che riflette prima"), è una figura della mitologia greca, titano, figlio di Giapeto e di Climene. A questo eroe amico del genere umano sono legati alcuni antichissimi miti che ebbero fortuna e diffusione in Grecia. Egli è anche "cugino" di Zeus, essendo anche quest'ultimo figlio di un titano, Crono.
Le tradizioni differiscono talvolta sul nome della madre. Viene citata Asia, figlia di Oceano o Climene, anch'ella un' Oceanina.
Una leggenda più antica lo rendeva figlio di un Gigante, chiamato Eurimedonte, il quale lo aveva generato violentando Era, il che spiegherebbe l'avversione di Zeus verso Prometeo.
Prometeo ha vari fratelli: Epimeteo, che è, in contrasto con lui, il "maldestro" per eccellenza, Atlante, Menezio. Prometeo si sposò a sua volta. Il nome di sua moglie varia egualmente secondo gli autori: il più delle volte è Celeno, o anche Climene. I suoi figli sono Deucalione, Lico e Chimereo, ai quali si aggiungono talvolta Etneo, Elleno e Tebe.
La sua azione, posta ai primordi dell'umanità, si esplicava in antitesi a Zeus, dando origine alla condizione esistenziale umana.

Pagina Wikipedia su Prometeo

La figura di Prometeo nelle letterature europee

giovedì 17 gennaio 2013

PM - Promezio

Il promezio (già prometeo) è l'elemento chimico di numero atomico 61 e peso atomico 147. È un elemento sintetico. Il suo simbolo è Pm.

Appartiene alla famiglia dei lantanidi.

Il promezio è un metallo tenero; è un elemento artificiale che emette particelle beta le quali possono essere usate per stimolare l'emissione di raggi X da parte di elementi aventi un elevato numero atomico.

Delle proprietà del promezio metallico si sa poco; ne esistono due forme allotropiche ed i suoi sali manifestano al buio una luminescenza azzurro-verde per via della loro elevata radioattività.

martedì 15 gennaio 2013

Post meridiem

"Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte" (dipinto di G. Seurat)
Post meridiem è un'espressione latina, comunemente abbreviata in P.M., p.m., o pm, che indica le ore da mezzogiorno alle undici di sera. La parola opposta indica le restanti ore ed è ante meridiem.
Dall'espressione "post meridiem" deriva la parola italiana "pomeriggio", che indica di solito la parte della giornata compresa tra il mezzogiorno e il tramonto, o all'incirca le ore 18.

Nel sistema italiano e centro-europeo le ore pomeridiane (intese da mezzogiorno a mezzanotte) sono quasi sempre indicate con una numerazione che va da 13 a 23, con la ventiquattresima ora indicata dallo 0.
Nel sistema americano ed anglosassone vengono spesso indicate con una successione di numeri che, ripetendo le ore antimeridiane (AM), prendono l'aggiunta del suffisso PM (post meridiem - da 1 a 12) per distinguersi dalle omonime.

Post

WordPress: il Loop che visualizza i post

Un post è un messaggio testuale, con funzione di opinione o commento, inviato in uno spazio comune su Internet per essere pubblicato.

Tali spazi possono essere newsgroup, forum (o board), blog, guestbook, shoutbox e qualunque altro tipo di strumento telematico (con esclusione delle chat e dei sistemi di messaggistica istantanea) che consenta a un utente generico di Internet di lasciare un proprio messaggio pubblico.

L'azione del lasciare (o affiggere) un messaggio in italiano spesso è espressa con il neologismo postare, ma molti usano più semplicemente il termine "pubblicare", che rende ugualmente l'idea e appare più conforme alla lingua italiana.

L'etimologia della parola deriva dall'inglese "to post" ovvero spedire, inviare. Nel caso specifico si "invia" il messaggio al server dello spazio comune dove vogliamo sia pubblicato, il quale a seconda di come è stato programmato inoltra la richiesta all'amministratore dello spazio web o lo pubblica direttamente (nel caso di forum e blog).

Per i vizi dei post che rompono le regole, vedi in particolare forum.

Il postino

"Il postino" è un film del 1994 diretto da Michael Radford.
Ultima interpretazione di Massimo Troisi, scomparso solo 12 ore dopo la fine delle riprese, il film è ispirato a "Il postino di Neruda" ("Ardiente paciencia"), romanzo scritto dal cileno Antonio Skármeta.
L'opera fu pubblicata solo dopo l'uscita nel 1983 (prima che il romanzo fosse terminato) del film omonimo diretto dallo stesso autore e basato sullo stesso soggetto, inedito in Italia.

Scheda del film
Titolo originale: "Il postino"
Paese di produzione: Spagna, Italia, Regno Unito
Anno: 1994
Durata: 108 min
Genere: drammatico
Regia: Michael Radford
Soggetto: Antonio Skármeta, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli,
Sceneggiatura: Anna Pavignano, Michael Radford, Furio Scarpelli, Giacomo Scarpelli, Massimo Troisi
Produttore: Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Gaetano Daniele
Musiche: Francisco Canaro, Luis Enríquez Bacalov
Interpreti e personaggi    Massimo Troisi, Philippe Noiret, Maria Grazia Cucinotta, Linda Moretti, Renato Scarpa, Mariano Rigillo, Anna Bonaiuto


Successo e critica
Gli incassi dell'ultimo film dell'attore napoletano hanno toccato in poche settimane una somma di circa $ 22.000.000, superando di 10 in più quelli guadagnati a suo tempo da Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore.
Comprendendo gli incassi raccolti in tutto il mondo ha raggiunto la cifra di $ 80.000.000, fissando il nuovo record del maggiore incasso di sempre, in tutto il mondo, per un film italiano.
Il film ha ottenuto 5 candidature agli Oscar 1996, quella come miglior film, miglior attore protagonista (Massimo Troisi), miglior regia (Michael Radford), miglior sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora drammatica. Tuttavia solo quest'ultima candidatura si è tradotta nella conquista di una statuetta.
Ottiene, invece, un BAFTA al miglior regista e un BAFTA alla migliore colonna sonora e altri ambiti premi, tra cui un Critics' Choice Movie Award al miglior film straniero, il David di Donatello per il miglior montatore e un Nastro d'Argento per la miglior musica.
Come per la maggior parte dei film di Troisi, il film fu un successo di critica.
Persino attori del calibro di Sean Connery e Roberto Benigni hanno giudicato il film come uno dei migliori del genere, sia italiani che europei. Il New York Times ha anche inserito la pellicola nella sua lista dei 1000 migliori film di sempre.

Curiosità
In Italia a Massimo Troisi è stata attribuita anche la collaborazione alla regia, forse per scopi commerciali, mentre negli altri paesi il film risulta diretto dal solo Michael Radford. Infatti solo lui è stato candidato all'Oscar.
Il provino per il ruolo di Beatrice venne vinto dalla cantante Mietta (tra le provinate anche Monica Bellucci), ma alla fine la scelta cadde su Maria Grazia Cucinotta.
La voce americana di Troisi è doppiata da Robert De Niro.

lunedì 14 gennaio 2013

Sergio Endrigo

Sito Ufficiale di Sergio Endrigo

Sergio Endrigo (Pola, 15 giugno 1933 – Roma, 7 settembre 2005) è stato un cantautore italiano. Ha vinto il Festival di Sanremo 1968 con Canzone per te, è arrivato secondo nel 1969 con Lontano dagli occhi e terzo nel 1970 con L'arca di Noè; nel corso della sua carriera ha collaborato con poeti come Pier Paolo Pasolini, Vinicius de Moraes e Giuseppe Ungaretti e con musicisti come Toquinho e Luis Bacalov con il quale ebbe poi un lungo confronto in sede giudiziaria per la paternità del motivo che Bacalov utilizzò per il tema del film "Il postino", del tutto simile alle note di "Nelle mie notti" una canzone di Endrigo del 1974.

martedì 8 gennaio 2013

Quella vacca di Nonna Papera

Nonna Papera. Che animale è? Questo è facile, una nonna, cioe', una papera. Va bene, sei una papera? Chi ti dice niente! Quello che va meno bene, e non capisco, e' a che titolo una papera da' da mangiare alle galline, tiene le mucche nella stalla, mentre Clarabella, che e' anche lei una mucca, sta con Orazio che e' un cavallo. Poi si lamentano che non hanno figli! Questa anzi e' l'unica cosa che riesco a capire! A parte il fatto che io vorrei sapere chi munge Clarabella -oltre a Orazio naturalmente- Orazio poi, che e' un cavallo, pero' cammina su due piedi, fa il bipede, l'antropomorfo. Va bene. Ma allora perche' ha il giogo, il morso, il paraocchi? Il paraocchi va bene perche' Clarabella e' un cesso. Ma il morso? Ah, forse quando arriva di notte Clarabella coi tacchi a spillo, la guepiere, la frusta e dice: "Fa' il cavallo! Fa' il cavallo!" nelle loro notti sadomaso. Puo' darsi.

Nonna Papera, che rimane una papera, a volte invita gli ospiti e gli da' da mangiare il tacchino. Il tacchino! E' come se Minni desse i criceti ai suoi ospiti. Come se mia madre mi cucinasse il timballo di mio cugino! Che se lo meriterebbe anche, ma non e' questo il discorso.

Pippo. Che animale e' Pippo. Un cane. Bene. Che tipo di cane?... Un bracco. Benissimo. Ma anche Pluto e' un bracco. Cioe' non solo sono due cani, sono lo stesso tipo di cane! Solo che Pluto mangia gli ossi, fa i bisognini contro gli alberi, dorme nella cuccia. Mentre Pippo c'ha il gilet, va in macchina: "Yuk Yuk, Ta-dah".

Emy Ely Evy, nipotine di Paperina, tra l'altro non so se avete notato, ma non si vedono quasi mai nelle storie in cui ci sono Qui Quo Qua, tanto da avvalorare l'ipotesi che siano un alter ego distorto di Qui Quo Qua che si travestono nottetempo, complici gli zii... "Topolino"? Questa e' "Cronaca Vera"!

Il costume di Superpippo e' un pigiama con le toppe, non c'ha neanche il mascherino! Arachidi, pigiama-toppe. Pero' a Topolinia, quando diventa Superpippo, tutti a dire: "Uh, chi sara' mai in gran segreto Superpippo?". Ma siete tutti cretini? E' uguale!

E i concetti di Pena, Giustizia, Espiazione? I Bassotti arrestati... - a parte il fatto che vorrei conoscere la mamma dei Bassotti, pora stella... pora stella un cazzo, come si fa a chiamare i figli 167-761... con un nome cosi', sfido che uno fa una brutta fine -, comunque i Bassotti, dicevo, arrestati per reati anche gravi (parliamo di furto con scasso, rapina a mano armata...) li arrestano? Nel numero dopo di "Topolino" sono ancora liberi. Ma allora la pena massima e' una settimana? "Com'e' andato il processo?" "Eh, mi hanno dato una settimana di ergastolo!" 'azzo, a Topolinia non arriva proprio mai la Quaresima... nel senso che c'e' sempre Carnevale.

Tratto da “Quella vacca di nonna papera”
di Claudio Bisio

L'albero genealogico dei paperi

"L'albero genealogico dei paperi" ("Donald Duck family tree") è un'opera del fumettista Don Rosa, pubblicata nel 1993, che rappresenta un immaginario albero genealogico del personaggio Disney di Paperino.

Nel 1990, durante la lavorazione di La saga di Paperon de' Paperoni, la casa editrice Egmont chiese al suo autore Don Rosa, che si era fatto notare per la sua passione filologica, di realizzare un autorevole albero genealogico della famiglia di Paperino. 

Per ottenere chiarimenti e benestare, l'artista intraprese una corrispondenza privata con Carl Barks, il quale, dimentico del precedente, nel 1991 redasse una nuova versione dell'albero, di pure parentele tra personaggi noti, scartando tra le altre l'ipotesi del fatale pic-nic.

In questa ipotesi, Nonna Papera avrebbe avuto quattro nipoti - Ciccio, Gastone, Paperino e «la sorella di Paperino» - dai suoi tre anonimi figli.
La corrispondenza finì per sintetizzare le due versioni.

Ulteriori informazioni

lunedì 7 gennaio 2013

Antenati



Il Portale Antenati – promosso e curato dalla Direzione Generale per gli Archivi – nasce dall’esigenza di rendere disponibile l’enorme patrimonio documentario esistente negli Archivi di Stato per condurre ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della storia di famiglie e di persone, ma anche alla storia sociale in senso lato. Attraverso il Portale è infatti possibile sfogliare a video milioni e milioni di immagini di registri di anagrafe e di stato civile, trovare nomi di persona presenti negli atti, ottenere informazioni sulle fonti.

venerdì 4 gennaio 2013

I nostri antenati

"I nostri antenati" è il titolo della "trilogia araldica" di Italo Calvino, costituita dai romanzi "Il visconte dimezzato", "Il barone rampante" e "Il cavaliere inesistente", già pubblicati da Einaudi in volumi separati, rispettivamente nel 1952, nel 1957 e nel 1959.
Nella prima edizione complessiva "Il cavaliere inesistente" si trova al primo posto, seguito da "Il visconte dimezzato" e da "Il barone rampante".
Nell'ottava edizione del 1967 i romanzi compaiono secondo l'ordine cronologico di composizione.
È l'autore stesso a spiegare il significato dell'opera nelle pagine introduttive alla versione inglese.
La storia, scrive Calvino, nasce da una "immagine" che evoca e produce significati e, in particolare, "temi morali": 
(...) nel Visconte storie di incompletezza, di parzialità, di mancata realizzazione d'una pienezza umana; nel Barone storie di isolamento, di distanza, di difficoltà di rapporto col prossimo; nel Cavaliere storie di formalismi vuoti e di concretezza del vivere, di presa di coscienza di essere al mondo e autocostruzione d'un destino, oppure di indifferenziazione dal tutto.
La forma allegorica in cui sono espressi questi "temi morali" non ha una funzione estraniante dalla realtà storica; infatti, nel Visconte l'autore allude all'"insoddisfazione per le divisioni di campi della guerra fredda che passavano anche attraverso noi stessi"; nel Barone al "problema dell'impegno politico dell'intellettuale in un momento di caduta delle illusioni"; nel Cavaliere "alla critica dell'organization man in una società di massa".

Recensione della trilogia

mercoledì 2 gennaio 2013

Pebbles Flintstone

Pebbles Flintstone (Ciottolina nella versione italiana) e' un personaggio dei cartoni animati di Hanna e Barbera. E' la figlia coi capelli rossi di Fred e Wilma Flinstone.

Pebbless and Bamm Bamm - Open Up Your Heart And Let The Sunshine In