Girato a Belgrado e a Milano, il film racconta la storia di un giovane gitano, Perhan, che si trova nelle mani di un branco di malviventi nella Jugoslavia precedente alla dissoluzione della repubblica titoista. I protagonisti finiranno nell'ambiente della microcriminalità milanese.
Kusturica era partito con l'idea di realizzare un film sui Doukhobors, una minoranza russa che vive in Canada, ma cambiò idea dopo aver letto su un quotidiano che una famiglia di rom aveva venduto un neonato in Italia. Per sviluppare la storia il regista visitò per due mesi la comunità rom di Skopje (dove poi girò la prima parte del film) informandosi sulla cultura gitana e facendosi raccontare storie che poi utilizzò per scrivere la sceneggiatura. Durante questi sopralluoghi vennero anche selezionati 120 zingari tra i quali alcuni vennero scelti per interpretare ruoli importanti nel film. In particolare la nonna del protagonista, Baba, lo zio Merdzan e il vicino Zabit. Il protagonista Perhan invece è interpretato dal giovane attore che aveva già lavorato con Kusturica in Papà è in viaggio d'affari. Il film è stato recitato in lingua Rom.
Nel 2007 Kusturica ha messo in scena un'"opera punk" tratta dal film.
Le musiche sono di Goran Bregovic.
Il film ha vinto il premio per la miglior regia al Festival di Cannes 1989.
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